Pensioni e tasse, ecco la manovra bis
Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha lasciato Palazzo Grazioli, dove ha incontrato il premier Silvio Berlusconi. Il colloquio è durato poco più di un'ora e a quanto si apprende si è svolto in un clima sereno. Al centro del faccia a faccia la conferenza stampa a Palazzo Chigi dove il titolare del Tesoro ha illustrato i dettagli della manovra. Pensiamo di arrivare ad un risultato già sul 2011 migliore rispetto a quello previsto": il rapporto deficit/pil dell'Italia "doveva essere 3,9%" e "potrebbe essere meglio. Naturalmente resta l'incertezza relativa agli andamenti dell'economia", afferma Tremonti. Una manovra, spiega il ministro, "che anticipa le entità dislocate sul vecchio quadriennio" e che per inciso, rileva Tremonti, "non erano numeri inventati dal governo italiano e non erano nemmeno numeri artificiosamente manipolati in funzione del ciclo elettorale italiano, che non è nel computer di Bruxelles". I numeri della 'vecchia' manovra "erano esattamente i numeri suggeriti dall'Ue e applicati dall'Italia con un andamento che aveva una sua concordata gradualità su 4 anni per arrivare ad un pareggio nel 2014". Ora, con questa 'nuova' manovra, "viene accorciata la prospettiva al 2013 che diventa l'anno del pareggio". Sul 2011, rileva, "più o meno i numeri restano invariati ma saranno addizionati dall'anticipata applicazione di alcune norme di questo decreto". L'intervento del governo, dunque, fornisce un nuovo profilo: "sul 2012 la manovra sale a 25,7 miliardi di euro e sul 2013 a 49,8 mld. È evidente - aggiunge Tremonti- che l'anticipo di un anno determina non solo un semplice slittamento in anticipazione dei numeri ma che porta anche ad una diversa composizione perchè l'impatto sull'economia e sulla società è diverso". Confermati tutti i provvedimenti annunciati ieri al termine del Consiglio dei ministri ad eccezione dell'addizionale Irpef per i lavoratori autonomi per i redditi al di sopra di 55 mila euro. L'addizionale infatti, viene di fatto 'assorbita' dal contributo di solidarietà che perciò, ha precisato Tremonti, riguarderà tutti i lavoratori. Un contributo che peserà per il 5% per i redditi da 90mila a 150mila e per il 10% per quelli oltre i 150 mila con una soglia di salvaguardia del 48% e che potrà essere deducibile per i lavoratori privati. L'addizionale resterà in vigore tre anni: un anno, il 2011, per i lavoratori pubblici che però non si vedranno tagliata la busta paga come prevedeva la manovra di giugno: due anni, 2012-2013 per quelli privati e per gli autonomi.Per i parlamentari, invece, il contriobuto raddoppia; il 10% oltre i 90 mila euro di reddito e 20% da 150 mila in sù. Confermati, quindi, i 6 miliardi di euro di tagli ai ministeri, "riducibili probabilmente a 5 mld attraverso la reintroduzione della vecchia Robin Hood Tax sul mondo dell'energia"; i 6 miliardi di mancati trasferimenti agli enti locali, "riducibili a loro volta verso 5 mld con il beneficio aggiuntivo della Robin Hood Tax" che complessivamente dovrebbe portare nelle casse dello stato un gettito di circa 2 mld. Sulle rendite finanziarie confermata l'aumento della tassazione dal 12,5 al 20% esclusi i Bot e Btp che restano al 12,5% e la riduzione del 26 al 20% per i depositi bancari e postali. Un miliardo arriverà anche da giochi, accise, tabacchi, mentre verrà "abbassata la tracciabilità del contante a 2.500 euro e saranno introdotte sanzioni molto forti per chi non rilascia la fattura o la ricevuta fino alla sospensione dagli ordini professionali". In arrivo anche una revisione degli studi di settore. Vale un miliardo di risparmio anche l'intervento sulle pensioni mentre è confermato l'anticipo già al 2011 della delega di riforma assistenziale e fiscale. Sul mercato del lavoro,infine, il decreto trasforma in legge l'accordo interconfederale siglato da Confindustria e Cgil, Cisl, Uil che prevede la possibilità che imprese sindacati varino contratti aziendali, in deroga al contratto nazionale, che potrà prevedere anche intese sui licenziamenti senza giusta causa. Il contributo di solidarietà riguarderà tutti i contribuenti; i lavoratori pubblici lo pagheranno al posto del taglio in busta paga previsto con la manovra già varata nei mesi scorsi dal governo già nel 2011, per i lavoratori privati scatterà per il 2012 e 2013. Lo ha specificato il ministro Tremonti nella conferenza stampa. Il contributo sarà del 5% per i reddito da oltre 90 mila euro fino a 150 mila e del 10% da 150 mila in su. Per i lavoratori privati i contributo è "deducibile" e "plafonato" con una soglia di sbarramento; complessivamente il prelievo non potrà superare il 48%."I lavoratori pubblici saranno liberati dal taglio in busta paga e assoggettati a questa equilvalente forma di contributo", ha spiegato ancora. La manovra infatti, spiega ancora Sacconi, non "modifica lo Statuto dei lavoratori". "L'articolo 18 dunque resta integro, vigente, così come l'articolo 4, l'articolo 13 e altri articoli per i quali sole le parti possono avere alcuni ambiti di autonomia regolatoria. Solo le parti, noi non abbiamo toccato nulla. I diritti fodnamentali, universali e inderogabili restabo intatti", ribadisce specificando ancora come "con le norme previste, le parti sociali avranno la capacità, all'interno degli accordi aziendali, di definire duttilmente e flessibilmente, una serie di materie tra le quali i licenziamenti senza giusta causa, tranne quelli discriminatori". Dal "prelievo di solidarietà" sui redditi alti, fino all'accorpamento delle festività laiche e agli interventi sulle pensioni, ecco i punti fondamentali del decreto approvato dal governo: - CONTRIBUTO SOLIDARIETA' Sarà pari al 5% per i redditi sopra 90.000 euro e del 10% sopra 150.000 per due anni. Questa misura è in linea con quello che già avviene per i dipendenti pubblici. - PIU' TASSE SU RENDITE La tassazione sulle rendite finanziarie, esclusi i titoli pubblici, sale dal 12,5% al 20%. - LOTTA ALL'EVASIONE, SENZA FATTURA SANZIONI PIU' ASPRE Anche sul fronte della lotta all'evasione, diminuisce il limite per le transazioni in contanti che vengono ridotte a 2.500 euro. Sono inoltre previste sanzioni più aspre per coloro che non rilasceranno fatture fino alla chiusura dell'attività. E' poi prevista una rimodulazione degli studi di settore. - PENSIONI Interventi sulle pensioni per un miliardo di euro dal 2012. L'innalzamento progressivo dell'età per le pensioni di vecchiaia delle donne da 60 a 65 anni viene anticipato al 2015 invece che al 2020. - ADDIO AI PONTI Accorpamento delle festivita' laiche alle domeniche come avviene in Europa. - STATALI, TFR RITARDATO; RISCHIO 13ESIMA L'indennita' di buonuscita dei lavoratori del settore pubblico dovrebbe essere corrisposta con due anni di ritardo. Sarebbe a rischio anche la tredicesima per i dipendenti del pubblico impiego che non rispetteranno gli obiettivi di riduzione della spesa previsti. - AUMENTO ACCISE TABACCHI Tra le misure prese per fronteggiare la crisi c'è anche l'aumento delle accise sui tabacchi. - COSTI DELLA POLITICA, TAGLIO PROVINCE E STOP A VOLI BLU Riduzione e accorpamento di Province sulla base del censimento del 2011 e dimezzamento dei consiglieri e assessori. Stop ai voli blu e tutti in economy, non solo i politici ma anche amministratori pubblici, dipendenti dello Stato e componenti di enti.