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Il pressing di Napolitano «È l'ora delle decisioni»

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Conclusoil «giro d'orizzonte», iniziato l'altro ieri, con il capo del governo, il ministro del Tesoro, i presidenti di Camera e Senato e i principali rappresentanti delle forze politiche della maggioranza e dell'opposizione, il presidente della Repubblica ha atteso al Quirinale il decreto anticrisi pronto ad esaminarlo con attenzione per poterlo firmare in tempi rapidi. Dopo aver ribadito con le alte cariche dello Stato la preoccupazione per i «gravi rischi emersi per l'Italia in conseguenza delle tensioni sui mercati finanziari», Giorgio Napolitano è anche tornato a sollecitare coesione, quello spirito di collaborazione che anche in queste ore di drammatica necessità è sembrato invece venire meno, lasciando il passo alle scaramucce tra partiti, alla difesa di prerogative e ruoli. L'intervento del ministro dell'Economia in Parlamento, infatti, nonostante le intenzioni, non ha esattamente prodotto quello spirito di collaborazione che il Quirinale sollecita da giorni. Anzi. Non solo la dialettica tra maggioranza e opposizione resta aspra, ma anche all'interno della maggioranza la difesa delle prerogative e dei ruoli delle diverse anime del governo non sembra lavorare a favore della coesione. Per questo il Presidente lancia un nuovo pressante richiamo. Non solo in vista della discussione in Parlamento della manovra, ma anche in queste ore, il dialogo deve essere aperto. «Prima e dopo le deliberazioni del Consiglio dei ministri si sviluppi il confronto più attento, aperto alle proposte di tutte le forze politiche e sociali che, come già ieri in Parlamento, appaiono consapevoli delle comuni responsabilità nell'attuale delicatissimo momento», è infatti il monito di Giorgio Napolitano.

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