Berlusconi: con Tremonti fino a fine legislatura
Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha lasciato Palazzo Grazioli dove ha incontrato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dopo la conferenza stampa per illustrare i contenuti della manovra. L'incontro è durato circa un'ora e mezza. "Finirò la legislatura con Tremonti. Io penso assolutamente di sì". Ha risposto il presidente del Consiglio intervistato da quattro agenzie du stampa. "Abbiamo lavorato gomito a gomito tutti questi giorni", ha spiegato il premier, sottolineando che "non sono assolutamente vere le tensioni che sono state illustrate sui giornali". "Certo - aggiunge - ci sono state delle contrapposizioni di vedute" non solo con Tremonti, ma "tra me e tutti gli altri, si è discusso sennò ci avremmo impiegato mezza giornata". Se "sarà necessario non mi tirerò indietro. Peraltro, mi auguro che non sarà necessario", dice il premier riguardo a una sua possibile ricandidatura nel 2013. "Di questo - chiarisce il premier - ho già detto che non è opportuno parlare. Vedremo al momento opportuno. Io, in diverse occasioni, anche pubblicamente, ho detto che per me fare quello che sto facendo rappresenta un grande sacrificio. Tuttavia, se sarà necessario non mi tirerò indietro". Alla domanda se ha avuto contatti con gli altri leader dell'Unione europea, Berlusconi risponde: "Sì, sì. Stamattina ho avuto telefonate con qualcuno di loro, in particolare ho avuto una lunghissima telefonata con la signora Angela Merkel, ho parlato con il presidente della Bce, Trichet, e ho in programma altre telefonate con Van Rompuy, con Sarkozy ed altri tra stasera e domani". All'uscita di Palazzo Grazioli, alle insistenze dei giornalisti che gli chiedevano cosa avessero detto gli altri esponenti europei, il presidente del Consiglio ha risposto: "Ho ricevuto grande apprezzamento, non era in discussione soltanto la posizione italiana, era in discussione l'euro e quindi l'Europa stessa. Quindi - ha aggiunto Berlusconi - c'era da parte di tutti una grande attenzione a quello che il governo italiano sarebbe riuscito a fare. Il fatto che noi siamo riusciti anche con la formula del decreto legge che rende, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, immediatamente operativa la legge, anche questo è qualcosa di importante". "Ho dato anche assicurazione che inizieremo da subito in Parlamento la discussione e il voto per introdurre nella Costituzione l'obbligo del pareggio di bilancio e - ha concluso il premier - anche dell'articolo 41 sulla libertà di impresa".