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Nel mirino l'anzianità

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Trale ipotesi allo studio ci sarebbero interventi sulle pensioni di anzianità e su quelle delle donne nel settore privato. Quella delle pensioni dovrebbe comunque essere la chiave di volta del nuovo piano, ma per mettere mano alla previdenza il governo dovrà superare l'opposizione dei tre sindacati confederali (la Cgil ha minacciato un nuovo sciopero generale) e soprattutto della Lega. Ecco dunque gli interventi più probabili: abolizione progressiva delle pensioni d'anzianità, escludendo solo chi ha 40 anni di contributi. Oggi ci si può ritirare dal lavoro a quota 96 (61 anni più 35 di contributi), una cifra che salirà di un punto ogni anno fino ad arrivare a quota 100 nel 2015 (65 anni più 35 di contributi). Il gettito previsto è di 3,5 miliardi. Anticipazione dal 2013 al 2012 dell'adeguamento alle aspettative di vita dell'età pensionabile, che salirà di 3 mesi. Innalzamento dell'età di pensionamento delle donne nel settore privato prima del 2020.

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