Manovra, pronto il "no" delle opposizioni

Il governo approva la manovra da 45 miliardi per fronteggiare la crisi. Secco il "no" delle opposizioni alle misure varate dal Consiglio dei ministri. Pd: manovra iniqua Questa manovra non è in grado di rispondere al problema". Così il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, commenta a La7 le misure anticrisi appena varate dal governo. Bersani ha poi espresso la sua "preoccupazione molto seria": "da quel che ho letto e capito fin qui, quel poco che c'è è a carico di ceti popolari e ceti medi che pagano le tasse. Ma rimane il problema di fondo: Tremonti diceva di voler ristrutturare la manovra ma non c'è nessuna ristrutturazione. Si anticipa quella manovra che tutti i mercati del mondo hanno ritenuto inadeguata" e dunque "si lascia nell'incertezza totale la situazione". "Non gli è tremato solo il polso, gli sono tremate le gambe". L'Udc: troppe tasse "Se le anticipazioni di queste ore corrispondono alla realtà, questa manovra, seppur necessaria, si presenta priva di elementi strutturali e infarcita di tasse e balzelli che colpiranno in particolare i ceti medi e le famiglie italiane. Saremo responsabili, come sempre, ma la nostra preoccupazione è altissima". Lo dice Gianluca Galletti, capogruppo vicario dell'Udc alla Camera dei deputati". L'Idv: decreto luci e ombre "Finalmente il governo ha mostrato le carte. Carte piene sia di ombre sia di luci. Vista la situazione disastrosa in cui versa il sistema economico-finanziario del nostro paese, l'Italia dei Valori ha il dovere di fare la sua parte, affrontando il provvedimento nel merito". Lo ha affermato il leader di Idv, Antonio Di Pietro, dopo l'approvazione in Consiglio dei ministri del provvedimento che contiene misure urgenti per affrontare l'emergenza economica. "Siamo consapevoli - assicura - che non possiamo comportarci come l'asino di Buridano che, continuando a dire sempre no, alla fine è morto di fame. In Parlamento correggeremo gli errori e cercheremo di apportare le modifiche necessarie per tenere fede agli impegni presi con l'Unione Europea". Il leader di Idv giudica "positivo l'accoglimento di parte delle nostre proposte, come quella di ridurre le Province, di accorpare i Comuni e di diminuire il numero di consiglieri regionali e di poltrone varie, di aumentare al 20% le rendite finanziarie, di prevedere che i privati che hanno redditi alti diano un 'contributo di solidarietà"."Rimane inaccettabile - aggiunge Di Pietro - la riduzione del trasferimento agli enti locali, come denunciato dall'Anci, e quella gravissima apportata alla spesa sociale che incide pesantemente sul welfare e sui lavoratori colpendo clamorosamente i loro diritti, il loro reddito e il loro futuro. Comunque, almeno oggi, una cosa buona è stata fatta: il governo è finalmente passato dalle parole ai fatti, presentando la manovra prima dell'affondo del Titanic. Noi dell'IdV faremo fino in fondo il nostro dovere per evitare - conclude - che la nave cali a picco".