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In fila per Tremonti

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Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti

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Deputati e senatori affolleranno giovedì mattina la sala del Mappamondo a Montecitorio. Il ministro Tremonti farà il punto con i membri delle Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio. Sulla carta sono 148. Ma saranno molti di più. Anzi s'è aperta una vera e propria gara alla presenza. Sicuramente parteciperanno il segretario politico del Pdl, Angelino Alfano, e i capigruppo alla Camera e al Senato, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri. Non mancheranno il coordinatore del Pd Pier Luigi Bersani, il vice Enrico Letta e i capigruppo Anna Finocchiaro e Dario Franceschini. Con loro anche il numero uno dell'Udc Pierferdinando Casini. Per l'Idv ci saranno i due capigruppo Massimo Donadi e Felice Belisario ma anche il leader Antonio Di Pietro. Presenti anche il numero uno dell'Api, Francesco Rutelli, e per Fli il vicepresidente Italo Bocchino e il capogruppo Benedetto della Vedova. La Lega sarà rappresentata da Rosi Mauro, membro della prima commissione di Palazzo Madama e fedelissima di Bossi, e da Giancarlo Giorgetti, presidente della Commissione Bilancio della Camera e vicino a Maroni. Non è esclusa la presenza dei due capigruppo Reguzzoni e Bricolo. «Sarà una giornata inutile - spiega un deputato che, per ovvie ragioni, preferisce restare anonimo - si parlerà di modifiche costituzionali (per inserire nella Carta il pareggio di bilancio e per modificare l'articolo 41 sulla libertà d'impresa, ndr) che non si faranno mai o che comunque richiedono molto tempo per essere stabilite. Ma il clima è da forconi e dunque ci sarà il pienone nella sala del Mappamondo, tutti vorranno farsi vedere». Dal lungo elenco dei partecipanti, improvvisamente interessati alla crisi e alla modifica di un paio di articoli della nostra Costituzione, sembra che i politici ne approfitteranno per lanciare un segnale ai cittadini. Bastasse questo. In attesa delle comunicazioni del ministro dell'Economia, i politici si stanno concedendo alcuni giorni di vacanza. Cento onorevoli hanno risposto all'indagine del programma KlausCondicio che chiedeva di rivelare dove passeranno le ferie e quanto spenderanno. Il vice presidente del gruppo parlamentare dell'Idv Antonio Borghesi mette in guardia contro «il moralismo fondamentalista» poi spiega: «Ho scelto il Lago di Garda e spendo poco più di mille euro». Netto il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri: «Tutti sanno dove vado in vacanza, ho uno stile di vita semplice. La spesa è contenutissima. E sono favorevole a un'operazione trasparenza ma a patto che coinvolga anche i manager e i giornalisti». Nessun problema anche per il deputato Marcello De Angelis (Pdl), direttore del Secolo d'Italia: «Resto a Roma e spendo zero». Anche Nicola Latorre del Pd e Paola Binetti dell'Udc sono favorevoli all'«informativa sulle vacanze». «Nel mio paese, niente viaggi, niente auto. Fra le spese gli occhiali per il tresette, qualche libro e digestivi per le dure cene serali», sottolinea Latorre. Mentre la Binetti: «Vado in parte in campagna e in parte in pellegrinaggio all'estero in Terra Santa». Stipendi d'oro, vitalizi e auto blu sembrano lontani.

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