Crisi, Berlusconi incontra Napolitano

Rientro a Roma anticipato per il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano che, in una nuova convulsa giornata di iniziative di governo e Parlamento, prende in mano la situazione e avvia "consultazioni" con l'esecutivo e le opposizioni per mettere a punto il quadro delle azioni necessarie per mettere in sicurezza i conti pubblici e difendere il Paese dagli attacchi della speculazione. Per questo chiede ai suoi interlocutori, secondo quanto riferito in ambienti parlamentari, coesione e rapidità d'azione. Dopo l'informativa del ministro dell'Economia al Parlamento, il capo dello Stato ha infatti ricevuto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che si è recato al Quirinale con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta e il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Lo stesso premier, pochi minuti prima di recarsi al Colle, aveva avuto un colloquio con il governatore della Banca d'Italia e prossimo presidente della Bce, Mario Draghi. C'è da mettere a punto il decreto con le misure d'emergenza da attivare per contrastare l'attacco all'Italia, un provvedimento che potrebbe essere varato già domani dal Consiglio dei Ministri. Anche se, ufficialmente, la riunione del Cdm è stata annunciata dal governo in occasione dell'incontro con le parti sociali, tra il 16 e il 18 agosto. Ma, come evidenziato già ieri da palazzo Chigi, l'evoluzione della crisi impone un'accelerazione delle contromisure da mettere in campo e i tempi stringono, anche per il Quirinale. Per questo il Capo dello Stato, che doveva lasciare Stromboli questa sera, ha anticipato di alcune ore il suo rientro nella Capitale per mettersi subito al lavoro. C'è da ascoltare il governo per conoscere il suo piano di azione, ma c'è anche da verificare la disponibilità delle altre parti in causa. Innanzitutto quella del Parlamento. Napolitano vedrà domani il presidente della Camera, Gianfranco Fini mentre oggi ha avuto un lungo colloquio con Renato Schifani. Il Presidente del Senato ha garantito al Capo dello Stato che le commissioni di palazzo Madama inizieranno l'esame del provvedimento del governo subito dopo ferragosto: in questo modo il decreto potrà arrivare in Aula agli inizi di settembre. Più complicata, però, è la questione sul merito dei provvedimenti. L'audizione di Tremonti in Parlamento non ha infatti contribuito a sciogliere gli interrogativi. «Abbiamo annunciato un decreto legge. Ma è difficile, prima di andare dal Capo dello Stato e a mercati aperti, essere più precisi di come sono stato io» si è difeso il ministro. La delusione per le attese ha suscitato forti critiche dell'opposizione, ma anche nella maggioranza sono emersi malumori. Il leader della Lega Umberto Bossi ha parlato di intervento «fumoso» e anche nel Pdl sono si sono levate minacce di un possibile voto contrario al provvedimento. Anche per questo il capo dello Stato ha voluto sondare gli umori dell'opposizione. E al Colle sono così saliti anche il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani e il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini. E domani, oltre a Fini, è atteso l'arrivo al Colle del segretario del Pdl, Angelino Alfano.