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Berlusconi chiude a Fini "Vediamo il Colle che fa"

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in aula della Camera dei Deputati

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Quel che è certo è che Silvio Berlusconi sarà a Roma sicuramente domani. E seguirà da vicino l'audizione di Giulio Tremonti alla Camera. Il resto è da definire. Il premier è infatti atteso oggi pomeriggio nella Capitale per partecipare al tavolo con le parti sociali convocato dal ministro del Welfare Maurizio Sacconi. C'è un altro appuntamento a cui il Cavaliere tiene in modo particolare: la festa della figlia Marina, la primogenita proprio oggi compie 45 anni. Papà Silvio ha preparato ogni dettaglio, compresa la scelta dei fuochi d'artificio. Ma quest'anno il party avrà un significato particolare perché si celebrerà anche il 27esimo compleanno di un'altra figlia questa volta di secondo letto, Barbara, che in realtà è nata il 30 luglio. Marina e Barbara non sono mai andate molto d'accordo, per un periodo aspiravano entrambe alla Mondadori. Ora la fidanzata del calciatore del Milan, Alexandre Pato, ha scelto di andarsi a "fare le ossa", come si dice per i giocatori, nella società sportiva. Ma soprattutto dopo la batosta del lodo Mondadori, che ha condannato Berlusconi a pagare 560 milioni (si potrebbe dire più di cento per ognuno dei cinque figli del Cav), la famiglia ha ritrovato una straordinaria unità. Persino Veronica, la seconda moglie, si è mostrata più morbida. Il Cav in questi giorni s'è dedicato proprio alla famiglia. E un po' a se stesso. Una bella cura dimagrante con una dieta, lunghe passeggiate e qualche corsetta: un training cominciato a villa Borghese in gran segreto nelle settimane scorse. Il premier, almeno il piano ieri sera era questo, dovrebbe tornare oggi a Roma. Poi potrebbe rivolare in Sardegna la sera, festeggiare le figlie e rientrare a Roma la mattina successiva. Oppure Marina potrebbe raggiungerlo nella Capitale e cenare con il papà. Comunque il presidente del Consiglio si prepara a rientrare sulla scena politica dopo aver seguito le ultime faccende soprattutto a telefono. Si tiene aggiornato in particolare sul dialogo con Pier Ferdinando Casini che ha mostrato una certa disponibilità a sostenere la scelte del governo. D'altro canto la proposta di creare una commissione che valuti i provvedimenti in materia economica è già un passo consistente - se non per l'ingresso nel governo - almeno verso una condivisione delle scelte. Una soluzione alla Aldo Moro. Avanti con l'Udc, è la linea. O meglio: tutti tranne che Fini. Sabato scorso Casini ha avuto una lunga telefonata con Gianni Letta con la quale sono stati messi in chiaro i prossimi passaggi. Anche se ieri il leader centrista ha dovuto chiarire scrivendo sulla sua pagina facebook: «È avvilente che, davanti ad un'opposizione che si occupa delle sorti del Paese in un momento drammatico, ci sia chi strumentalizza con le solite logiche del palazzo. Siamo e rimaniamo all'opposizione di Berlusconi, e continuiamo ad operare solo per l'Italia e gli italiani». Berlusconi è invece preoccupato delle iniziative di Tremonti (anche per questo ci tiene ad essere domani a Roma) e dell'asse che Giulio tiene con il presidente della Camera, l'«asse degli esclusi». Non desterebbe preoccupazione se non fossero, il ministro dell'Economia e il principale inquilino di Montecitorio, i due esponenti maggiormente in sintonia con Napolitano. Il premier s'è sfogato con qualche esponente del Pdl: «Vediamo il Colle che fa». Una frase sibillina che un ministro traduce così: «Il governo si sta rafforzando con una maggioranza più ampia. Bisogna vedere come la prende Napolitano. Magari male e si va dritto verso lo scioglimento delle Camere».

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