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A Cortina InConTra processo ai «poteri deboli» della politica

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«C'èuna situazione di catastrofe nell'emisfero occidentale», esordisce Cesare Romiti. «Il mondo si è diviso, non esattamente in maniera geografica. La Cina è diventato il Paese più forte, ma ce ne sono altri che l'hanno accompagnata in questa crescita, i cosiddetti BRIC - Brasile, Russia, India e Cina - Paesi che vanno controcorrente rispetto al resto del mondo». Folli sottolinea invece le responsabilità di quelli che definisce «poteri deboli», uno degli aspetti centrali di questa stagione. «Nel nostro mondo occidentale prevale la debolezza, la nostra classe politica ne è un esempio, in tutta Europa. Non è riuscita, dopo la moneta unica, a fare un passo avanti sull'integrazione. Occorreva costruire l'unità su questa moneta e non è stato fatto. Anche la debolezza degli Usa lo conferma, e anche come hanno affrontato la situazione del debito. Non vedo poteri forti, vedo poteri deboli a tutti i livelli. C'è una grave insufficienza della politica. Servirebbe una classe politica più responsabile e determinata di quella di questi anni. Anche per questo credo sia positiva la pressione esterna forte della Bce», osserva. Romiti è d'accordo. «Non ho creduto mai che Berlusconi potesse fare questa rivoluzione, perchè lo conoscevo bene. È nato come imprenditore, si è fatto da solo, ha fatto tante cose egregie, ma ha sempre lavorato pensando che in un organismo dove c'è lui, lui solo comanda e non ci sono altri che possono interferire», spiega. «Se Sergio Marchionne si candidasse alle elezioni? Non lo voterei», aggiunge spiega e, dopo aver sottolineato che in molti settori industriali negli ultimi anni l'Italia si è indebolita, l'ex presidente del gruppo torinese confessa: «C'è un settore che purtroppo l'Italia ha già perso». È quello dell'auto, dobbiamo rassegnarci a che Fiat venga assorbita da Chrysler? gli è stato chiesto. «Non fatelo dire a me». E se la Fiat davvero uscirà dalla Confindustria, che effetto le farà? «Mi farà molto male, se si crede in qualcosa, si combatte, non si lascia».

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