L'ipotesi più atroce: "Sepolto vivo il piccolo Jason"
Una giornata di ricerche, un'altra giornata senza esito. Il mistero sulla scomparsa del piccolo Jason non trova risposte. Non contribuiscono le versioni discordanti del padre e della madre. Ieri, mentre i carabinieri dei Ris stavano effettuando rilievi all'interno della mansarda di Folignano dove la coppia vive, non è stata esclusa l'agghiacciante ipotesi che il bimbo di due mesi e mezzo sia stato sepolto vivo. La giovane madre racconta che il bimbo era morto, ma non si esclude che fosse solo fosse stordito, quando lo ha sepolto e abbandonato. La donna, Katia Reginella, 24 anni, sostiene di averlo seppellito in un bosco a Castel Trosino, a diverse decine di chilometri da dove risiede, ma di Jason nessuna traccia. Reginella avrebbe detto nell'ultimo interrogatorio di essere caduta mentre teneva il bimbo in braccio: «Mi sembrava morto», avrebbe riferito agli inquirenti. Versione diametralmente opposta quella del padre, Denny Pruscino. Secondo lui Jason è vivo e si trova all'estero affidato a terze persone. Ma tutte le ricerche finora esperite sia in Italia che all'estero, in particolare in Svizzera e in Germania, presso parenti o conoscenti della coppia, non hanno dato ancora alcun esito. Gli esperti del Ris dei Carabinieri hanno effettuato invece un sopralluogo nella mansarda di Folignano abitata da Katia Reginella e da Denny Pruscino. Sui risultati dell'operazione, durata quasi 4 ore, c'è il più stretto riserbo da parte degli investigatori e non emergono al momento indicazioni di qualche significato. Però, indiscrezioni vorrebbero che la traccia di sangue rilevata non apparterrebbe al piccolo Jason. Se fosse caduto, come racconta la madre, le tracce sarebbero risultate più evidenti. Ora si procederà a effettuare accertamenti accurati sull'automobile della coppia, usata forse per trasportare il bambino. Gli investigatori puntano a scoprire se vi siano tracce di sangue nella vettura dalle quali risalire al neonato scomparso e al suo presunto decesso. Si procede per tentativi viste le testimonianze poco credibili della coppia. Tra le ipotesi investigative rimane in piedi anche quella secondo cui il piccolino potrebbe essere stato venduto a terze persone.