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In pellegrinaggio ma con l'auto blu

Costi della politica, auto blu a Roma

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Sembra lo slogan di una pubblicità: toccateci tutto ma non le ferie lunghe e le auto blu. Deputati e senatori risparmieranno in tre anni 270 milioni. Ma non su tutto. Alcuni privilegi resteranno: oltre alle macchine con autista, agli assegni mensili e alle vacanze da record, anche eventi, mostre e segreterie particolari. A Montecitorio un ordine del giorno presentato da Amedeo Laboccetta (Pdl) puntava a cancellare la fondazione della Camera. Costa 2 milioni di euro all'anno. È stata creata nel 2003 e, da statuto, deve divulgare l'attività della Camera, promuoverne l'immagine, favorire e sviluppare il rapporto tra l'istituzione parlamentare e i cittadini. Organizza eventi culturali, mostre e convegni. Tutte cose a cui, prima del 2003, provvedeva la Camera dei deputati. Ora il presidente della fondazione è Fausto Bertinotti. Lo affiancano nove deputati consiglieri di amministrazione, un direttore generale e quattro revisori dei conti. Il provvedimento presentato da Laboccetta avrebbe costretto il presidente Fini a chiuderla. Ma non sarà così: hanno votato a favore soltanto 57 deputati, 446 quelli contro. Eppure Laboccetta aveva ragioni da vendere: «Quelle attività - ha chiarito in Aula il deputato del Pdl - potrebbero tranquillamente essere realizzate senza costi utilizzando le risorse e il personale di cui la Camera già dispone». Montecitorio si tiene strette anche le auto blu. Un ordine del giorno del capogruppo dell'Italia dei Valori Massimo Donadi prevedeva di consentire l'uso della macchina di servizio soltanto al presidente Fini e al segretario generale. Insomma, basta vetture per i vicepresidenti, i numeri uno delle Commissioni, i capigruppo. Ma anche qui non c'è stato niente da fare: 199 voti a favore, 309 contro. Altro capitolo i vitalizi. L'Idv avrebbe voluto risparmiare subito 100 milioni all'anno trasformando gli assegni in rendite calcolate col sistema contributivo. Idea bocciata, anche se è passato un ordine del giorno del Pd per cui sarà messo a punto un sistema pensionistico che cancellerà i vitalizi. Passiamo al Senato. Gli inquilini di Palazzo Madama, che approveranno oggi il bilancio, non hanno voluto rinunciare alle spese per gli assistenti e le consulenze. È del 10,8 per cento l'aumento per il «personale addetto alle segreterie particolari»: si passa dai 13.183.756 euro spesi nel 2010 a una previsione di 14.990.000 per il 2011. Quasi due milioni di euro in più. Aumentano del 5,8 per cento, invece, i finanziamenti per «le prestazioni professionali per l'Amministrazione»: nel 2010 la voce è costata 1.807.231 euro, la previsione per il 2011 è di 2.226.000 euro. Infine le vacanze: da questo fine settimana all'11 settembre. L'attività parlamentare, infatti, riprenderà il 12. Più di un mese di ferie. Troppo, secondo tanti. Su internet le proteste sono state centinaia anche perché il motivo che ha spinto i capigruppo a posticipare la ripresa dei lavori (doveva essere il 5 settembre) non convince: un pellegrinaggio in Terra Santa di 170 deputati e senatori che si terrà dal 3 al 9 settembre. Fini ha rivolto un appello ai capigruppo: chissà che, almeno su questo, non facciano marcia indietro.  

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