Meglio il mare che i taglietti

Sembravano undici uomini in barca. E invece era un manipolo di eroi che assisteva alla relazione dei questori della Camera sui «taglietti» al bilancio di Montecitorio. Essendo l’aula praticamente vuota, e conoscendo le abitudini di Montecitorio, suppongo che gli altri 619 onorevoli non fossero alla toilette, ma in qualche altro lido. Uso questa parola non a caso, perché ho la netta sensazione che in troppi fossero al mare. Torneranno tutti oggi e solennemente voteranno questo e quel risparmio, qualcuno si indignerà, altri diranno che finalmente ci si incammina su una strada virtuosa. Nessuno dirà che l’assenza del giorno prima è una vergogna. In qualsiasi organizzazione, azienda e istituzione, quando si discute di bilancio, di conti e soprattutto del portafoglio dei contribuenti, si fa il piccolo sforzo di essere tutti presenti. Invece no, quasi tutti vacanti, già pronti per le vacanze. Qualche volta, lo ammetto, mi sembra di essere un qualunquista, ma il Palazzo riesce a smentirmi con una rapidità impressionante: ieri congelano le pensioni degli italiani e rinviano i tagli ai loro stipendi, oggi cominciano a sforbiciare qualcosa ma certificano quanto sia insignificante con la loro assenza in aula. Ora minacciano insieme ai sindacati di occuparsi di sviluppo con un appuntamento parlamentare agostano. Francamente, con tutto il rispetto per le istituzioni, abbiamo una preghiera: per favore andate al mare.