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"It's Tea party time". L'ultima sfida Usa

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Fin dai tempi di John Locke (1632-1704) la resistenza, come intesa dai liberali, è sempre e comunque un attacco pacifico e individuale. E così è nato il movimento di protesta contro lo statalismo ai tempi dell'amministrazione Obama. Già prima dell'insediamento alla Casa Bianca dell'amministrazione democratica, alcuni uomini e donne diedero vita a proteste solitarie contro la nuova politica progressista. Dopo i 700 miliardi di dollari pubblici spesi per salvare le banche da George W. Bush, il presidente neo-eletto rendeva note alla nazione le sue intenzione. Si accingeva a spendere altri 1000 miliardi di dollari per rilanciare (nell'intento dei democratici, in un'ottica keynesiana) l'economia reale colpita dalla crisi finanziaria. Promuoveva una riforma sanitaria che avrebbe aggiunto alla spesa pubblica altri 1000 miliardi di dollari e provocato l'ingresso massiccio dell'interventismo statale in un settore tuttora affidato al libero mercato. Sognava un'economia verde, fondata sulle energie rinnovabili, fonti poco conosciute e prive di mercato, dunque ancora interamente dipendenti dalla mano pubblica: quindi altre spese per il contribuente. A un mese dal voto, gli elettori negli Stati del Sud erano già terrorizzati dalla demagogia della «porta aperta»: libera immigrazione per forgiare una nuova America multiculturale (e conquistare il voto latino). C'era già abbastanza carne al fuoco per far scoppiare un nuovo movimento di protesta, dopo quello contro il bailout. E così avvenne, puntualmente. La protesta di Mary Rakovich fu la prima in assoluto, sebbene alcune associazioni si stessero già muovendo da tempo. Una di queste, FreedomWorks, contattò la donna all'inizio del 2009. «Durante la campagna elettorale del 2008 e nel tempo che avevo trascorso su Internet, avevo cercato tutti i gruppi conservatori che potevo contattare. Nel gennaio del 2009 ho ricevuto una email da FreedomWorks: stavano iniziando un corso di preparazione per attivisti a Tampa, a due ore di macchina da casa mia. L'ho frequentato. Erano appena quattro ore di lezione, ma ho imparato moltissimo. Mi sono sentita a mio agio quando ho incontrato altri appassionati quanto me dei principi conservatori e del futuro del nostro Paese. Abbiamo discusso molto su Rules of Radicals di Saul Alinsky, che peraltro avevo già letto. Devi conoscere il tuo "nemico". Devi capire le tattiche che la sinistra usa per diventare efficiente. È importante conoscere le cause politiche, avere informazioni e poterle trasmettere ad altri. E divertirti! La sinistra tende a essere seriosa, a urlarti addosso e a lanciare attacchi personali. È meglio contrastarla con i fatti e, qualche volta, un po' di umorismo ti porta molto più lontano. Mia madre mi aveva sempre detto: "Catturerai più api con il miele che con l'aceto". Urlare e insultare non attira la gente». Il primo Tea Party avvenne durante la visita di Obama a Fort Myers, in Florida. Il Presidente, al massimo della popolarità (nel febbraio del 2009 aveva un tasso di approvazione di 7 americani su 10) si era recato nello stato dell'estremo Sud per illustrare il piano di stimolo economico. Il 10 febbraio, quella di Mary Racovich fu praticamente una manifestazione solitaria (...). Questo primo assembramento, quasi del tutto ignorato dai media (in Italia non se ne sentì nemmeno parlare), fu un'operazione assolutamente casalinga. Ma almeno efficace quanto le manifestazioni individuali dei dissidenti dell'Est europeo.

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