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«Un ministero a Napoli». Zingaretti: siamo al delirio

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Illeader del Carroccio Bossi ha precisato che con il presidente Napolitano è intatta «l'amicizia» di sempre ma «il decentramento non può fermarsi» e anzi ha candidato l'Emilia ad ospitare il dicastero delle Politiche agricole. La sponda arriva del ministro del Turismo: «Ho avviato l'iter per aprire una sede di rappresentanza anche a Napoli. Dobbiamo essere presenti sul territorio, per dare risposte, soprattutto quando ci troviamo ad affrontare situazioni complesse come quella che si è creata sul fronte del turismo per i rifiuti di Napoli» ha detto Michela Brambilla. «Il presidente della Repubblica ha chiesto approfondimenti di carattere giuridico, non politico», ha spiegato il ministro, riferendosi alla nota del Colle seguita all'apertura degli uffici di tre dicasteri a Monza. «Roma rimarrà Capitale, su questo nessun dubbio. Nemmeno da parte della Lega, che quel decreto per dare giusta autonomia e rilevanza a Roma lo ha sostenuto come tutto il Pdl». Si scaglia contro il Carroccio il presidente della Camera Fini: «La Lega agita temi simbolici per la pancia dell'elettorato leghista per coprire il fallimento delle promesse, a partire dalla riduzione del fisco e dal federalismo. Si smarca su temi che pensa siano popolari nel suo elettorato. Ma è tutto da vedere». Critico anche il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti: «Ormai questo governo morente promette l'apertura di nuove sedi ministeriali in tutto il paese: Crotone, Napoli, Bologna e chi più ne ha più ne metta. Un fenomeno, quello del trasferimento delle sedi dei ministeri a macchia di leopardo, sconosciuto in tutto il resto del mondo. Gli italiani si chiedono dove intende arrivare il governo Bossi-Berlusconi e soprattutto quanto costerà questa iniziativa utile sola ad accontentare i boss locali». Insomma, continua l'esponente del Partito democratico, «siamo davvero al delirio e al trionfo dell'egoismo. Speriamo, infine, che l'attuale esecutivo tenga conto delle giuste osservazioni fatte qualche giorno fa dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano». A. D. M.

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