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Sì al confronto No al doppio gioco

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SilvioBerlusconi detta la linea ai suoi. Per ora si tenta di capire se Barack Obama riuscirà a chiudere l'accordo sul debito. Ma l'ipotesi di un'apertura di un confronto con le parti sociali e con le forze dell'opposizione viene definita da fonti dell'esecutivo «molto concreta». A sedersi al tavolo - in serata è arrivato il sì di Confindustria - in primis i ministri competenti Sacconi e Romani. La decisione su un dibattito sulla situazione economica prima della pausa estiva verrà però presa stasera in un summit ad Arcore al quale parteciperà lo stato maggiore della Lega. Berlusconi sta valutando l'opportunità di intervenire. Nel mirino però la strumentalizzazione dei cosiddetti poteri forti, che - ha confidato il premier - stanno tentando di «colpirmi, di farmi fuori». L'obiettivo della rete intrecciata da Casini, Fini e D'Alema è di far arrivare nella sede del governo il leader Udc o magari un tecnico quale Mario Monti. Ma Berlusconi non fa passi indietro e anche la proposta di un nuovo esecutivo con a capo Schifani o Alfano è stata rispedita al mittente.

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