Per favore andate al mare
Stavo guardando lo svolgersi di fatti seri e terribili - il massacro in Siria - quando la mia attenzione è stata catturata da un lancio d'agenzia con due stellette, quindi qualcosa che si presuppone importante. Bene, era Calderoli che aveva la sua trovata settimanale: «No ferie, subito un campus per lo sviluppo». Perbacco, mi sono detto, qualcosa da approfondire. Il succo della faccenda è il seguente: governo e parti sociali si vedono in qualche amena località in agosto e tirano giù un manifesto di cose da fare subito per il rilancio dell'economia. Bello. Ideale. Peccato che la realtà sia un po' diversa dagli slanci demagogici della politica e dal pianto di coccodrillo di imprenditori e sindacati. La realtà è che è l'economia a fare l'economia, non gli Stati e nemmeno gli enti sovrannazionali che stanno tutti mostrando la corda. L'idea tutta italiana che basta riunirsi intorno a un tavolo governativo per far crescere il Prodotto interno lordo (e possibilmente creare occupazione) è semplicemente ridicola. Provo a spiegare con due numeri il concetto: due imprese americane, Google e Apple, insieme capitalizzano il 94,1 per cento del valore totale dei titoli azionari quotati sul mercato italiano. Ai prezzi correnti la Borsa si può acquistare con circa 400 miliardi di euro, i due giganti tecnologici americani valgono insieme circa 380 miliardi di euro. Google e Apple non sono il frutto di una scampagnata tra governo e parti sociali, ma l'avventura di imprenditori geniali e tenaci. I nostri capitani d'industria (non tutti) e i sindacati (tutti) immaginano invece di poter ancora succhiare qualcosa dalla mammella dello Stato. E lo Stato, a sua volta, continua a pensare di intermediare l'economia, e dunque il Pil, senza mai tagliare la spesa che ci sta affossando. La vera ricetta per l'Italia, la cura per un malato di grandi dimensioni, è una sola: meno Stato e più mercato. Meno parassitismo politico e meno imprese assistite. Meno enti pubblici e più liberalizzazioni. Provateci, vedrete che funziona. Se non lo fate, almeno risparmiateci le chiacchiere e restate sotto l'ombrellone.