Immediato il coro di proteste da tutto im mondo.
Ilpresidente americano ha deciso di rafforzare gli sforzi per isolare Bashar el-Assad, che sta ricorrendo «alla tortura, alla corruzione e al terrore«. In una dichiarazione Obama ha reso omaggio ai manifestanti scesi in piazza, definendoli «coraggiosi», e artefici del cambiamento che porterà la Siria «a essere un posto migliore quando la transizione democratica sarà realizzata». Anche la Farnesina si è subito mossa. «Rivolgo un forte appello per la cessazione immediata delle violenze contro i civili». È questo l'appello che il ministro degli Esteri Franco Frattini ha rivolto al governo siriano. Il titolare della Farnesina ha condannato duramente «questo ulteriore orribile atto di repressione violenta contro i manifestanti che protestano da giorni in maniera pacifica». Frattini ha auspicato che in Siria si possa giungere ad una soluzione della crisi, che deve essere trovata attraverso «l'attuazione delle riforme da parte del governo e tramite l'avvio di un dialogo inclusivo con l'opposizione». Dal canto suo, l'omologo tedesco, Guido Westerwelle, ha minacciato nuove sanzioni Ue contro il regime di Damasco: «La Germania chiede ad Assad di far cessare immediatamente la violenza contro manifestanti inermi. Se il presidente non cambia strada, noi e i nostri partner Ue imporremo nuove sanzioni». La Francia ha condannato «con la massima fermezza» una repressione che «sta peggiorando». Il ministro degli Esteri britannico, William Hague, si è detto «inorridito» dalla durissima repressione in Siria alla vigilia del Ramadan.