Calderoli: niente ferie tutti al campus
La crisi incombe e la politica si muove. L'opposizione lancia un'offensiva nel nome del «senso di responsabilità» già evocato la scorsa settimana dalle parti sociali e crea un fronte compatto tra Pd, Idv e Terzo polo che intendono far saltare il calendario del Parlamento (che prevede il 'tutti in feriè per martedì alla Camera e mercoledì al Senato) per affrontare il tema della crisi economica. Ma arriva anche una prima risposta del governo, con il presidente del Consiglio che apre al confronto con le parti sociali. E il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani che annuncia per domani sera una riunione dell'esecutivo, alla quale potrebbe anche partecipare Berlusconi, con i gruppi parlamentari per decidere se e quando il premier andrà in Aula per un dibattito sulla crisi. Il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto precisa che «governo, maggioranza e Pdl sono impegnati ad aprire un confronto con le parti sociali» per per fare il possibile per favorire la crescita economica. Questo confronto ci potrebbe essere già mercoledì prossimo e ci starebbe lavorando il ministro Sacconi. A movimentare la giornata era stato per primo il ministro leghista Roberto Calderoli. «Davanti ad una crisi come questa la politica non ha il diritto di andare in ferie» ha detto lanciando l'idea di «trovarsi tutti politici, imprenditori, sindacati per un campus per lo sviluppo economico». Insomma una sorta di Lorenzago, questa volta non per le riforme ma per la crisi economica, dove tutti contribuiscano a «far emergere un programma di lavoro per l'autunno». A ruota, l'opposizione che ha chiesto ed ottenuto un incontro per mercoledì con le parti sociali, forse bruciando sui tempi la maggioranza. Per primo dunque, con la sua proposta, arriva Calderoli ma a fare centro sono Pier Ferdinando Casini e Pier Luigi Bersani che, con l'ok anche di Gianfranco Fini, alzano il telefono e sentono il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni e il presidente di Abi Giuseppe Mussari per concordare l' incontro tra opposizioni e parti sociali da tenersi mercoledì prossimo. La questione dell'incontro con le parti sociali si intreccia strettamente con la richiesta di un confronto sulla crisi in Parlamento. L'intenzione dichiarata dell' opposizione è di far riscrivere l'agenda politica chiedendo, come hanno fatto ieri, che il presidente del Consiglio venga a riferire in Aula sui rischi che corre il Paese di fronte agli attacchi della speculazione. L'iniziativa parallela dell'incontro con le parti sociali mira a creare una sorta di area comune di pressione in nome di quella «discontinuità» di azione in campo economico e sociale sollecitata dal documento sottoscritto da tutte le sigle imprenditoriali e sindacali (con l'eccezione della Uil) mercoledì scorso. La richiesta dell'incontro è stata accolta sia dalla presidente della Confindustria Marcegaglia che dai leader sindacali, Angeletti compreso. In attesa dell' incontro a breve, comunque, il leader dell' Idv Antonio Di Pietro precisa che questa iniziativa non deve «sviare» dalla battaglia per andare a nuove elezioni. L'idea del 'campus' di Calderoli è stata invece stroncata sul nascere dalle opposizioni. Il Pd ricorda che la richiesta «più seria» è quella di tenere in Parlamento «una sessione sulla crisi» a cui il premier ha l'obbligo di intervenire e bolla come «boutade» il mega-pensatoio del ministro leghista. «Serve un nuovo patto sociale, pensiamo alle cose serie» afferma Cesare Damiano. Duro anche il responsabile economico del Pd Stefano Fassina che parla di «battute patetiche e irresponsabili». L'Idv, con Belisario, si chiede quanto sia «veritiera» l'uscita di Calderoli e accusa la Lega di demagogia quando sta a casa sua mentre a Roma vota le leggi ad personam. Da parte del Fli, Benedetto Della Vedova liquida la proposta affermando che «è tempo di decisioni e non di campus estivi».