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Anche il compagno Cipputi scarica Bersani

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Eneppure gli articoli al vetriolo di Eugenio Scalfari su «Repubblica». Ora anche «L'Espresso» prende di mira l'ex braccio destro di Pier Luigi Bersani e, di conseguenza, inquadra nel mirino anche il Pd. Nel numero in edicola ieri il settimanale mette in copertina una vignetta di Altan significativa: «Anche noi come gli altri?» «Mi autosospendo da ogni giudizio» è la risposta». E all'interno l'articolo di approfondimento sulla vicenda che ha travolto Filippo Penati si apre con un titolo che lascia poco spazio all'immaginazione: «Tangenti rosse». Un colpo al cuore per Pier Luigi Bersani che da una settimana si sbatte tra giornali e televisioni per ribadire che il Pd non è come tutti gli altri partiti, rivendicando una presunta diversità morale. Il sommario rincara la dose: «Le accuse a Penati. L'ombra delle mazzette al Pd. Le dimissioni e il gelo con il partito. Anche nel centrosinistra si apre la questione morale. E indagini e arresti si moltiplicano». Nell'articolo si ripercorrono fatti, cifre e accuse che gli imprenditori, ascoltati dai pm di Monza, snocciolano per portare alla luce il sistema delle «tangenti rosse». «Per il popolo di sinistra – scrive l'Espresso – che ha appena riconquistato Milano in nome della Costituzione, la sberla è pesante». Anche perché in un articolo a fianco si parla anche dell'altro collaboratore di Bersani, Franco Pronzato, arrestato a giugno per una presunta tangente da 40 mila euro versata dalla Rotkopf Aviation. E che ha chiesto di patteggiare. Anche qui l'articolo è quanto mai evocativo: «Dalla sanità all'Enac sembra un'altra Tangentopoli». Per Bersani non è certo un bel segnale.

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