Un anno in meno per specializzarsi in medicina
{{IMG_SX}}Sono state presentate oggi dal ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Mariastella Gelmini e dal ministro della Salute Ferruccio Fazio le novità contenute nella riforma del percorso di studi di Medicina. L'obiettivo dei provvedimenti, spiega il ministero, è rafforzare la qualità della formazione specialistica post laurea, accrescere la partecipazione degli specializzandi all'attività professionale con esperienze sul campo, rendere più compatto il percorso complessivo, evitare tempi morti tra una fase e l'altra ed incentivare la partecipazione dei giovani medici al dottorato di ricerca. Tra le novità principali la riduzione di un anno per le specializzazioni: la durata dei corsi di specializzazione viene avvicinata, infatti, a quella europea. Le specialità chirurgiche passano da 6 a 5 anni, quelle mediche da 5 a 4 anni o 3 per alcune aree particolari. Ancora, continua la selezione delle sedi dove sono attivate le scuole di specializzazione, al fine di garantire che solo le sedi effettivamente più qualificate dal punto di vista scientifico possano ospitare le scuole. In 3 anni si è passati da 1.800 a 1.100 scuole. Infine, saranno definiti, d'intesa con il Cun, ordinamenti delle scuole che prevedano una maggiore partecipazione degli specializzandi all'attività professionale, con un modello 2+2 o 2+3, con una prima metà di formazione più teorica, seguita da seconda metà dedicata all'attività diretta dello specializzando. La seconda novità riguarda il dottorato: durante la specializzazione sarà consentito, nell'ultimo anno, di svolgere contemporaneamente il dottorato. In questo modo si consente allo specializzando di accorciare ulteriormente il percorso di studi ed entrare nel mondo del lavoro più rapidamente, come accade all'estero e nei migliori sistemi formativi, come quelli anglosassoni. Infine, la novità del tirocinio valutativo nei 6 anni di laurea: l'intenzione dell'Italia, spiega il ministero, è di confermare la durata di 6 anni del percorso di laurea, mentre il tirocinio valutativo di 3 mesi, che oggi si svolge dopo la laurea, verrà incorporato nella stessa. L'esame di laurea, quindi, inglobando anche l'esame di Stato, permetterebbe di conseguire una laurea abilitante. Questa scelta dovrà avvenire previo confronto in sede europea, in modo da garantire l'uniformità delle scelte del nostro ordinamento con quelle dell'Europa. Si tratta di un provvedimento che comporta un consistente risparmio di tempo. Oggi infatti lo studente che si laurea a febbraio del sesto anno, quindi legalmente in corso, non può concorrere alle prove di ammissione per le scuole di specializzazione che si svolgono a marzo poiché deve ancora svolgere il periodo di tirocinio. Di fatto lo studente perde un intero anno prima di poter partecipare al concorso di specializzazione.