No dei giudici, Papa resta in carcere
Restain carcere Alfonso Papa, il deputato del Pdl coinvolto nell'inchiesta sulla cosiddetta P4 e arrestato con le accuse di concussione, favoreggiamento e rivelazione di segreto di ufficio. Ieri pomeriggio il gip Luigi Giordano ha depositato in cancelleria il provvedimento con il quale respinge l'istanza dei legali di Papa, gli avvocati Giuseppe D'Alise e Carlo Di Casola che avevano chiesto la revoca dell'ordinanza di custodia in carcere oppure, in alternativa, la concessione degli arresti domiciliari. L'istanza era stata presentata dai difensori sabato scorso, dopo il lungo interrogatorio di garanzia, durato oltre otto ore, svoltosi nel carcere di Poggioreale dove il parlamentare si era costituito il giorno stesso in cui La Camera dei deputati aveva votato l'autorizzazione all'arresto. Gli avvocati avevano sostenuto, tra l'altro, che fossero venute meno le esigenze cautelari, dal momento che Papa si era autosospeso dalle commissioni parlamentari di cui faceva parte ed era stato sospeso anche dal Csm (Papa è infatti magistrato e, prima di candidarsi, aveva svolto l'attività di pubblico ministero presso la procura di Napoli). Sulla richiesta dei legali, i magistrati della pubblica accusa - il procuratore aggiunto Francesco Greco e i sostituti Henry John Woodcock e Francesco Curcio - avevano espresso parere negativo. Ancora non si conoscono le motivazioni del provvedimento del gip, che dovrebbero essere rese note oggi. È ipotizzabile che al giudice Giordano non siano apparse convincenti le argomentazioni difensive proposte da Papa nel corso dell'interrogatorio. Papa si era detto certo di essere vittima di un complotto ordito da Luigi Bisignani, l'uomo d'affari che avrebbe secondo i magistrati un ruolo centrale nella vicenda P4, e indagato nell'ambito della stessa inchiesta. Intanto Il parlamentare Marco Milanese (Pdl) ieri e' stato ascoltato come persona informata dei fatti a Roma dai pm di Napoli Henry John Woodcock e Francesco Curcio nell'ambito dell'inchiesta sulla cosiddetta P4. Mentre il procuratore della Repubblica di Roma Giovanni Ferrara ha chiesto all'ufficio del pubblico ministero di Napoli alcuni verbali di interrogatorio riguardanti il caso Milanese che fanno riferimento a un incontro conviviale avvenuto a Roma nel dicembre dello scorso anno che ha visto presenti il ministro dell'Economia Giulio Tremonti e lo stesso deputato insieme con il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, al quale sono affidate delicate indagini come quella su Finmeccanica, e l'avvocato Luigi Fischetti.