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Silvio: «Ho saldato i conti con la politica»

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SilvioBerlusconi ha pagato. Sono infatti arrivati nelle casse di Cir di Carlo De Benedetti di 564 milioni di euro della sentenza Mondadori. Per il Cavaliere è stato un atto necessario, vista la condanna esecutiva decisa dal tribunale di Milano. Ma soprattutto è un atto doloroso. Forse definitivo: «Ho chiuso il mio conto con la politica», dice a chi (davvero pochi) lo ha sentito telefonicamente. E anche l'attore Lino Banfi, che lo va a trovare a palazzo Chigi, lo trova «molto abbattuto per mille vicissitudini. Mi ha parlato della Mondadori - dice Banfi al termine della visita - È stata una brutta botta, che forse non meritava». Ragiona il sottosegretario Guido Crosetto: «Ecco, per anni hanno detto che a Berlusconi era convenuto scendere in campo e salvare le sue aziende. Come no, si è visto. C'ha solo rimesso. Quasi un miliardo di euro tra questa condanna e le spese legali». Anche Denis Verdini, che lo vedrà soltanto in serata, non nasconde che il premier non sia al massimo dell'entusiasmo: «Vorrei vedere voi al posto suo...». Marina, la più battagliera delle figlie nonché presidente di Mondadori, parte a raffica in un'intervista con Oggi: «Di fronte a un esproprio come questo non si tratta più di pensare se ci siano o meno pericoli concreti per le aziende del gruppo Fininvest. Perché non stiamo più parlando di pericoli o rischi, purtroppo. Stiamo parlando di fatti, di danni sicuri e di certezze: si attaccano le aziende per attaccare mio padre». Rimarca come le sembri «vergognoso fingere di non vedere questo». Per la figlia del manager, la sentenza ha una gravità «incredibile» e condanna la Fininvest a finanziare «proprio l'editore del gruppo che si è dato la missione quotidiana di cancellare mio padre dalla scena politica di questo Paese». Nonostante questo, la primogenita del Cavaliere ribadisce la propria fiducia nella magistratura e la convinzione che alla fine «ci verrà resa giustizia», «le nostre aziende sono ben gestite e possono contare su una situazione economica e finanziaria solida. Faremo fronte anche a questo ultimo attacco, sia pure a caro, carissimo prezzo». Lui, Silvio, non parla in pubblico. Ma medita sempre più frequentemente la sua uscita di scena. Deve averlo intuito anche Luigi de Magistris, il sindaco di Napoli che lo incontra per la prima volta nella sua nuova veste istituzionale. Il primo cittadino partenopeo prova a instaurare un rapporto con il governo e chiede anche di vedere più spesso il vertice dell'esecutivo per risolvere la questione rifiuti. Berlusconi lo gela: «Vediamo». Non è in grado, in queste ore, nemmeno di assicurare la sua permanenza a palazzo Chigi. F. d. O.

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