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L'«allunga processi» va in aula. E il Pd insorge

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Deciso,invece, il rinvio della responsabilità civile dei giudici: la norma, che era stata inserita nella legge comunitaria dal relatore leghista Gianluca Pini, è stata stralciata per essere reinserita nella Comunitaria 2011 da presentare a settembre. Una marcia indietro della maggioranza che non basta però a rasserenare gli animi dell'opposizione che insorge per la calendarizzazione al Senato del provvedimento che, originariamente, prevedeva l'inapplicabilità del giudizio abbreviato ai delitti puniti con la pena dell'ergastolo. Ma che ora è stato emendato con due nuove previsioni: il divieto di riduzione delle liste testimoniali da parte del giudice e la non utilizzabilità ai fini della prova, del fatto accertato in altro procedimento con sentenza passata in giudicato. Insomma norme che portano ad un allungamento dei processi incompatibile con le misure sulla prescrizione breve. E che indignano l'opposizione. Così «si incendia il Parlamento» denuncia la capogruppo del Pd al Senato, Anna Finocchiaro, che stigmatizza la «protervia» della maggioranza «dopo che l'opposizione ha dimostrato un grande senso di responsabilità approvando in tre giorni la manovra». Il braccio di ferro sull'allunga-processi arriva infatti con la decisione di calendarizzare il provvedimento già oggi: una decisione presa all'unanimità martedì scorso dalla conferenza dei capigruppo, fa notare Maurizio Gasparri che sottolinea anche come il disegno di legge sia stato approvato in Commissione «tre mesi fa senza polemiche». Ma il fatto politico resta e lo stesso presidente del Senato, Renato Schifani, ne prende atto proponendosi come mediatore per trovare una soluzione. «I lavori e i provvedimenti delicati che ci attendono richiedono attenzione e cautela per non disperdere quel clima che ci ha portato ad approvare rapidamente la manovra» annuncia in Aula il Presidente che, dopo aver «preso atto del dissenso dell'opposizione sul calendario già approvato», ha stabilito comunque di andare avanti «fermo restando che la Presidenza si riserva di assumere iniziative coinvolgendo i capigruppo per la prosecuzione dei lavori». Una disponibilità che tuttavia scema in serata quando l'Aula respinge con i voti della maggioranza la richiesta del Pd di rinviare l'esame in coda ai lavori prima della pausa estiva e che, quindi, resta incardinato nella seduta di oggi. Una bocciatura, taglia corto la Finocchiaro, che è «l'ennesima dimostrazione che la Lega continua a votare per salvare Silvio Berlusconi dai suoi guai giudiziari».

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