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In un documento riservato della Camera parlamentari Ue a confronto I deputati italiani costano di più: assegni d'oro per fine mandato e vitalizio

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Unacasta a tutti gli effetti. A fare la differenza con i colleghi d'oltralpe non è tanto lo stipendio che è sostanzialmente in linea con francesi, inglesi e tedeschi ma l'assegno a conclusione del mandato e la pensione. A passare ai raggi X le buste paga dei parlamentari confrontandole con quelle di francesi, inglesi e tedeschi è uno studio riservato del Servizio per le Competenze dei parlamentari della Camera dei deputati datato 31 marzo 2011. Mentre si è aperto il dibattito sulla bozza Calderoli, in un clima di malumore alimentato dalle polemiche legate alla manovra e ai mancati tagli dei costi della politica (fomentati anche dall'azione di Spider Truman e dei suoi «segreti della casta»), il documento della Camera consente di fare i conti in tasca ai nostri politici. Ma vediamo il dettaglio. Indennità parlamentare - In termini numerici un deputato italiano guadagna 10.257,84 euro netti al mese. Tale importo è dato dalla somma dell'indennità pari a 5.164, 80 euro (al netto anche delle addizionali regionali e comunali), dei 3.503,11 euro della diaria, 1.331,70 euro per le spese di viaggio, 258,23 euro per le spese telefoniche. L'indennità è fissata in misura non superiore al trattamento complessivo massimo annuo lordo dei magistrati con funzioni di presidente della Corte di Cassazione. Nel 2006 l'importo dlel'indennità è stato ridotto del 10%; inoltre dal 2007 a tale importono non si applica l'adeguamento retributivo previsto per il trattamento economico dei magistrati. Tale importo è prossimo a quello dei colleghi tedeschi (10.217 euro) ed inferiore a quello dei francesi (11.863,60 euro). Quelli che guadagnano di più sono i parlamentari europei: 13.285,72 euro al mese di cui 6.200,72 per indennità, 2.432 per diaria, 354 per spese di viaggio, 4.299 per spese di segreteria. Infine, i più «poveri» sono i parlamentari inglesi: 8.914,83 euro di cui 4.756 di indennità, 1.922,25 di diaria, 2.236,58 di spese di segreteria. Spese di viaggio - Queste spese sono rimborsate in tutti i Parlamenti ma con modalità diverse. In Italia i deputati hanno libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima e aerea sul territorio nazionale. Per i trasferimenti dal luogo di residenza all'aeroporto più vicino e tra Fuimicino e Montecitorio è previsto un rimborso di 1.107,90 euro mensili o di 1.331,70 euro mensili se la distanza è superiore a 100 chilometri. I colleghi francesi hanno solo i treni gratuiti. L'Assemblea nazionale si fa carico ogni anno di 40 viaggi aerei fra collegio e Parigi e di 6 viaggi fuori collegio. Per gli spostamenti dentro Parigi c'è un parco macchine di una ventina di auto da poter utilizzare. Qualora queste fossero tutte occupate si ricorre al taxi con rimborso a piè di lista. In Germania solo i treni sono gratis. Per i viaggi su aerei nazionali o in vagone letto c'è il rimborso con giustificazione. In Gran Bretagna sono rimborsati le spese per il trasporto pubblico, i viaggi in treno, aereo, pullman e traghetto ma solo in classe economica. Per i viaggi con mezzi propri è previsto un rimborso forfettario per ogni miglio percorso. C'è un'indennità per i viaggi dei familiari dei parlamentari e in determinate circostanze sono coperte le spese di soggiorno: quando si viaggia e si è lontani dalla propria residenza o da Londra per le funzioni parlamentari, vengono rimborsate le spese per i pasti. Se le sedute si protraggono oltre le ore 23 per i parlamentari fuori di Londra c'è il rimborso dell'albergo. Per i parlamentari europei c'è il rimborso con documentazione che lo giustifica, delle spese di viaggio sostenute per raggiungere le sedi dei lavori nei giorni di attività. È previsto anche un rimborso di 354 euro mensili (4.243 euro l'anno) per spese di viaggio e alloggio sostenute in occasione di viaggi al di fuori dello Stato membro di elezione e per motivi diversi dalle riunioni ufficiali. Spese di segreteria e di rappresentanza - In Italia c'è un rimborso mensile forfettario non soggetto a imposte,pari a 4.190 euro per coprire anche le retribuzioni di eventuali collaboratori. Per il triennio 2011-2013 il rimborso mensile è stato ridotto di 500 euro e quindi è pari a 3.690 euro. Per le spese telefoniche i deputati hanno un rimborso forfettario non soggetto a imposte di 258,23 euro mensili (erogato con scadenza semestrale di 1.549,43 euro). Su questo importo sono addebitate le telefonate effettuate dalle linee dei palazzi della Camera. Per l'uso di sistemi informatici è previsto un rimborso di 2.500 euro per legislatura. Ai deputati in Francia è erogta un'indennità delle spese di mandato pari a 6.412 euro mensili non imponibili destinati a coprire tutte le spese di mandato non a carico dell'Assemblea e non da essa rimborsate. Per le telefonate non c'è limite alle chiamate effettuate dalle linee delle sedi parlamentari. È previsto anche un pacchetto di 5 linee fisse o mobili e due connessioni internet con un plafond annuale di 5.000 euro. In Germania ogni deputato ha a disposizione un ufficio nei palazzi del Bundestag di 54 metri quadrati per sè e il suo staff. Per l'allestimento diq uesto ufficio e le spese connesse è previsto un importo annuo massimo di 12.000 euro ma il deputato deve provvedere direttamente all'acquisto del materiale per allestire l'ufficio. In Gran Bretagna hanno un rimborso per le spese di gestione di uno o più uffici nei collegi elettorali. Per il 2010-11 l'importo mesnile massimo è di 1.232 euro. A questo si aggiunge un mesnile di 1.004 euro per le spese per attrezzature per ufficio, servizi e costi di comunicazione. Nel Parlamento europeo c'è un'indennità mensile di 4.299 euro per le spese generali. Assegno di fine mandato - Al termine del mandato parlamentare in Francia e Germania e presso il Parlamento europeo, i deputati possono richiedere un'indennità provvisoria che è utile ad assicurare il reinserimento nella vita professionale. Questo sussidio viene riconosciuto per un massimo di 18 mesi in Germania, 36 mesi in Francia e 24 mesi presso il Parlamento europeo, ed è modulato sull'indennità parlamentare. In Gran Bretagna è previsto un rimborso delle spese connesse al completamento delle funzioni parlamentari entro deu mesi dalla fine del mandato. Vediamo il dettaglio. In Italia alla fine del mandato al parlamentare viene corrisposto l'80 per cento dell'importo mensile lordo dell'indennità per ogni anno di mandato effettivo. A questo scopo i deputati in carica versano mensilmente al «fondo di solidarietà» una quota del 6,7% dell'indennità lorda. Dopo cinque anni di mandato l'importo che ricevono è di 46.814,56 euro, dopo 15 anni 140.443,68 euro. C'è da sottolineare che i suddetti importi non sono imponibili, ovvero non ci si pagano le tasse. In Francia, alla fine del mandato, i parlamentari in cerca di occupazione possono chiedere il sussidio di reinserimento lavorativo per tre anni al massimo pari alla differenza tra una percentuale determinata dall'indennità parlamentare e i redditi eventualmente percepiti dal parlamentare. Questa indennità è interamente finanziata dai contributi versati mensilmente (27,57 euro) dai deputati in carica su un Fondo che ha un bilancio autonomo nell'ambito del bilancio dell'Assemblea. Il deputato tedesco dopo 5 anni di mandato percepisce 7.668 euro lordi per 5 mesi e dopo 15 anni di mandato la stessa cifra ma per 15 mesi. A partire dal secondo mese successivo alal fine del mandato, tutte le altre fonti di reddito, anche quelle derivanti da attività private, rientrano nel computo dell'indenità di fine mandato. In Gran Bretagna si può chiedere un rimborso massimo di 47.071 euro per le spese connesse al completamento delle funzioni parlamentari sostenute entro due mesi dalla fine del mandato. Al Parlamento europeo, i deputati hanno diritto a un'indennità transitoria pari a un mese dell'indennità parlamentare per ogni anno di mandato per minimo 6 mesi e massimo 24 mesi. Questa indennità è sottoposta all'imposta comunitaria.

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