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Finivest paga Cir. Marina: «Finanziamo chi ci attacca»

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Edopo il pagamento Cir e i propri legali, Vincenzo Roppo ed Elisabetta Rubini, preso atto dell'intenzione di Fininvest di presentare ricorso in Cassazione hanno spiegato di essere «pienamente fiduciosi che le buone ragioni della società, già riconosciute da una sentenza penale passata in giudicato e da due gradi di giudizio civile, troveranno in tale sede ulteriore e definitivo riconoscimento». Ma sulal vicenda è intervenuta anche Marina Berlusconi, presidente di Finivest e Mondadori, in una intervista al settimanale «Oggi» in edicola. «Di fronte a un esproprio come questo non si tratta più di pensare se ci siano o meno pericoli concreti per le aziende del gruppo Fininvest – ha spiegato – Perché non stiamo più parlando di pericoli o rischi, purtroppo. Stiamo parlando di fatti, di danni sicuri e di certezze: si attaccano le aziende per attaccare mio padre». «Mi pare vergognoso fingere di non vedere questo – ha proseguito Marina Berlusconi – la gravità incredibile di una sentenza che ci condanna a finanziare, con 560 milioni di euro, proprio chi? Proprio l'editore del gruppo che si è dato la missione quotidiana di cancellare mio padre dalla scena politica di questo Paese. Detto ciò, le nostre aziende sono ben gestite e possono contare su una situazione economica e finanziaria solida. Faremo fronte anche a questo ultimo attacco, sia pure a caro, carissimo prezzo. Io però nella magistratura continuo ad avere fiducia, resto convinta che i magistrati che si servono del diritto per fare politica siano solo una parte. E per questo, visto che ci siamo sempre comportati in maniera assolutamente corretta, visto che non c'è stato alcun danno, non posso non credere che alla fine ci verrà resa giustizia». Nessuna intenzione, invece, di entrare in politica da parte della presidente Mondadori: «Smentisco: se le cose non sono vere non si possono che smentire. La tentazione? No, non mi è mai venuta, e se anche mi dovesse venire me la farei passare». Infine Marina Berlusconi ha annunciato una querela a Marco Travaglio. «Ben venga la critica: puoi anche non condividerla, ma spesso è un buono spunto per riflettere. Nel caso del «Fatto Quotidiano», però, il termine «critiche» non mi pare il più appropriato. Tanto è vero che gli avvocati stanno preparando la mia prima azione giudiziaria nei confronti di Marco Travaglio. Dico "prima" perché temo che altre ne dovranno seguire: non è possibile che si insultino e diffamino impunemente persone e aziende».

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