"Via dal Pd queste persone"
«Accadono fatti spiacevoli». Potrebbe essere l'incipit di un romanzo di successo. Invece è il commento del senatore Gerardo D'Ambrosio, quasi mezzo secolo di magistratura alle spalle e protagonista della stagione di Mani Pulite, quando gli si chiede un commento su ciò che sta accadendo all'interno del Pd, il suo partito. Senatore, c'è una questione morale che investe i Democratici? «Ancora non sappiamo bene e fino in fondo come siano andate le cose, ma ciò che sta emergendo non fa piacere». Ma c'è o no una questione morale? «La questione morale esiste dappertutto. È l'idea di occupare posti di potere pubblici per poi approfittarne a fini personali. In questi anni si sono verificati numerosi episodi nel centrodestra che ha avuto più potere. Adesso scopriamo episodi incresciosi, per ora tutti da verificare, nella sinistra». E la lezione di Berlignuer? «Berlinguer diceva di non inseguire gli altri, che la sinistra era diversa. Forse ci si è limitati a prendere atto di quelle parole». Come deve reagire il Pd per non essere travolto? «Non bisogna avere esitazioni. Appena certi fatti vengono accertati bisogna espellere queste persone. Buttarle fuori, dire chiaramente: "Noi non le vogliamo". È l'unica strada per ottenere consensi e presentarsi come alternativa di governo». Cosa significa "accertati"? «Secondo me non si deve aspettare una sentenza passata in giudicato. Già una sentenza di primo grado è più che sufficiente. Dopotutto, nei Paesi di diritto accusatorio, si va in galera dopo il primo grado». E gli indagati? «Aspetterei almeno il rinvio a giudizio». Siamo davanti ad una nuova Tangentopoli? «La corruzione è un fatto infettivo. Nessuno ne è immune. Non solo, ma come ha sottolineato anche il governatore della Banca d'Italia, è un fattore che influisce negativamente sull'economia. Putroppo in questi anni non è stato fatto niente per combatterla. Al contrario è stata abolito l'Alto commissario anticorruzione, il falso in bilancio, si è permesso di riportare in Italia capitali frutto dell'evasione fiscale. Insomma si è creata una disponibilità di denaro contante che è presupposto della corruzione. Serve una mentalità diversa. È un male che va combattuto tutti insieme». Come ha vissuto il caso Tedesco? «Tranquillamente. Ho votato a favore del suo arresto». Però non tutti i suoi colleghi di partito lo hanno fatto? «Normalmente sono contrario alla carcerazione preventiva, ma se arriva una richiesta di questo tipo significa che qualcosa c'è. Serve quindi massima attenzione. Detto questo credo sia importante lavorare per accorciare i tempi della carcerazione, facciamo in modo che si arrivi al rinvio a giudizio il più presto possibile». Cosa pensa succederà nei prossimi mesi? «Io credo che qualcosa potrà cambiare quando la gente, come accadde ai tempi di Mani Pulite, scenderà in piazza per dire basta. Alcuni segnali forti sono già arrivati con le elezioni di Pisapia e De Magistris. Sono gli elettori di sinistra che dicono: adesso basta».