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Porre la fiducia sul decreto che affronta l'emergenza rifiuti in Campania.

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Ilministro dell'Ambiente rimette in pista il decreto e «non sarebbe contraria» anche a porre la fiducia impegnandosi «a trovare una soluzione per ripulire Napoli». Ma in ambienti di governo si ribadisce come la strada della fiducia non sembri un'opzione praticabile. E si ricorda che l'alternativa, su cui ormai si era trovato un accordo in Consiglio dei ministri, rimane lo «spiaggiamento» del provvedimento che scade il 30 agosto. Intanto il dl torna domani all'esame della commissione Ambiente alla Camera dopo che la settimana scorsa in Aula aveva fatto «scricchiolare» la maggioranza, soprattutto per alcune divergenze tra Pdl (deputati campani in primis) e Lega, oltre che per l'approvazione di due mozioni dell'opposizione con il parere favorevole del governo. E già da subito l'ipotesi della fiducia riaccende le tensioni. Eppure la sorte del decreto, soltanto pochi giorni fa, sembrava segnata: farlo decadere per scadenza dei termini dimenticandolo in un cassetto della commissione. Se ciò avvenisse si tornerebbe, dal primo settembre, alla situazione precedente alla sentenza del Tar Lazio che aveva vietato il trasporto extra-regionale dei rifiuti. Infatti, con un'ordinanza di «sospensione» di quel divieto disposto dal Tribunale amministrativo, il Consiglio di Stato ha di fatto dato il via libera al trasferimento della spazzatura (ma per la decisione di merito bisognerà aspettare il 6 dicembre). Rimane però aperta la partita tra il Pdl e la Lega. Il riferimento al «nulla osta» della regione di destinazione (contenuto nelle ultime due righe del comma 1 art.1) sembra essere un tassello troppo importante per il Carroccio per potervi rinunciare, dal momento che offrirebbe «garanzie legislative» affinchè - affermava, meno di una settimana fa, il presidente dei deputati della Lega Marco Reguzzoni - «la spazzatura napoletana non arrivi mai» in Lombardia, Veneto e Piemonte. Per i deputati campani del Pdl, Paolo Russo in testa, la questione è semplice: «In una situazione di emergenza - spiega il deputato - si dovrebbe agevolare il superamento della crisi e non introdurre altre difficoltà». Pertanto, osserva Russo, «il decreto o si approva con l'abrogazione dell'art.1 oppure si lascia a "spiaggiare"». La giornata di oggi potrà sciogliere alcuni nodi su questo argomento. Nel pomeriggio, infatti, alle 17,00 a Palazzo Chigi il premier Silvio Berlusconi, insieme con il sottosegretario Gianni Letta, incontrerà il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e il suo vice Tommaso Sodano, per parlare non solo di emergenza rifiuti ma del «futuro di Napoli». In serata, poi, De Magistris vedrà anche il ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto sui fondi Fas, e subito dopo il ministro dell'Ambiente Prestigiacomo.

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