Papa: è un complotto. E attacca Bisignani
Per otto ore ha risposto alle domande dei magistrati, difendendosi ma anche attaccando: Alfonso Papa, il parlamentare del Pdl in carcere da mercoledì sera, si ritiene vittima di un complotto e punta il dito contro Luigi Bisignani. Proprio Bisignani, a suo dire, sarebbe infatti una delle persone che in questa vicenda hanno tramato contro di lui. Nel corso del lungo interrogatorio nel carcere di Poggioreale, cominciato intorno alle 9.30 e terminato verso le 17.40, il deputato ha preso più volte le distanze dall'uomo di affari, indagato con lui. Di molte vicende ha dato una ricostruzione opposta a quella della Procura e non è mancato qualche battibecco con i pm, che nei giorni scorsi aveva accusato di volersi vendicare per vecchi attriti legati alle correnti della magistratura. Oltre al gip Luigi Giordano, all'interrogatorio di garanzia hanno partecipato il procuratore aggiunto Francesco Greco e i sostituti Henry John Woodcock e Francesco Curcio. Papa, hanno spiegato i suoi legati, avvocati Giuseppe D'Alise e Carlo Di Casola, ha risposto alle domande tranne a quelle giudicate non attinenti, con particolare riferimento alle intercettazioni che non sono utilizzabili. Una parte significativa dell'interrogatorio di garanzia è stata dedicata ai rapporti del deputato con Enrico La Monica, il sottufficiale dei carabinieri, ancora latitante nell'ambito dell'inchiesta sulla cosiddetta P4, che gli avrebbe fornito notizie riservate su inchieste in corso a Napoli. Per gli avvocati si è trattato di un interrogatorio molto soddisfacente, nel corso del quale l'indagato ha fornito spiegazioni e chiarimenti. I legali hanno presentato al gip un'istanza di revoca della misura cautelare o in alternativa di concessione degli arresti domiciliari: a loro giudizio, infatti, sono venuti meno i presupposti dell'arresto, dal momento che il Csm lo ha sospeso dalle funzioni e lo stesso Papa si è autosospeso dalle commissioni parlamentari di cui faceva parte. La Procura darà il proprio parere entro domani. Gli avvocati hanno anche presentato un'eccezione relativa alla competenza territoriale, che a loro avviso è del Tribunale di Roma, mentre avevano già depositato l'istanza al Riesame. Pochi minuti dopo la conclusione dell'interrogatorio, nel carcere di Poggioreale è arrivato di deputato del Pdl Maurizio Paniz, componente della giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera. «Sono qui per un gesto di affetto e rispetto per un collega parlamentare - ha detto all'uscita - . Una visita mi sembrava doverosa in un momento di crisi in cui c'è una forte aggressione nei confronti del Parlamento, anche se con Papa non avevo mai preso neppure un caffè: lui non se l'aspettava e, com'è normale, si è commosso». Paniz ha aggiunto che Papa viene trattato bene dalla polizia penitenziaria, così come tutti gli altri detenuti, e che al momento si trova ancora in una cella singola le cui condizioni sono dignitose.