Missioni, domani il dl in Senato
La Lega domani al Senato voterà a favore del dl di rifinanziamento delle missioni all'estero, anche se il malumore nel partito rimane. Oggi un altro militare è morto in Afghanistan e questo nuovo lutto alimenta i dubbi del Carroccio sulla presenza dell'Italia in quei paesi "dove si corrono troppi rischi". L'annuncio del sì leghista alle missioni internazionali è arrivato chiaramente dal ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, e - secondo quanto si apprende in ambienti di Palazzo Madama - non ci sono tentazioni tra i senatori lumbard di votare in modo difforme. Unica eccezione rimane quella di Roberto Castelli: il viceministro ha spiegato che la sua è una scelta personale e domani, secondo quanto si apprende, Castelli non andrà in Senato e così non parteciperà al voto. Sulla possibilità di dimissioni conseguenti a questo gesto, che va contro la linea di politica estera del governo, ambienti a lui vicini riferiscono che rimane la sua piena disponibilità a dimettersi qualora vi fosse una richiesta in tal senso da parte di Umberto Bossi, o del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Ma finora, spiega la stessa fonte, non vi è stata alcuna richiesta. Quella di Castelli dovrebbe comunque essere l'unica posizione contro: tutto il gruppo della Lega, ad ora, voterà a favore del dl. Calderoli ha spiegato: "Sul tema delle missioni come Lega abbiamo ottenuto il rientro di almeno 2.070 nostri militari gia' entro la fine di quest'anno, una riduzione degli stanziamenti per le missioni internazionali e la definizione della durata della missione in Libia e quindi, proprio per questo, e per senso di responsabilità, rivoterò il decreto di rifinanziamento delle missioni militari". Il ministro leghista ha espresso il cordoglio per il militare ucciso oggi, David Tobini, dicendo senza mezzi termini di provare "anche tanta rabbia verso una missione che non condivido e non comprendo". Infine, rivolgendosi al collega Ignazio La Russa, ministro della Difesa, ha auspicato che continui ad "operare per il completamento di una exit strategy che dovrà portare ad una sostanziale riduzione del numero dei nostri soldati impegnati in missioni internazionali già dal prossimo anno, partendo proprio dalla missione in Afghanistan". Prossimo obiettivo inderogabile, quindi, per la Lega, e' quello di ridurre ancora di piu' la presenza italiana in paesi come l'Afghanistan e la Libia. Per arrivare al traguardo dello stop definitivo a missioni che, come ha ripetuto spesso Bossi, 'costano troppo e portano soltanto morti'.