Tutti dentro. Anche nel Pd
Sceneggiatura del film di una tranquilla giornata del Partito Democratico. Titolo: «Quel pomeriggio di un giorno da cani». Interno giorno. Parlamento italiano. Piano americano. Prende la parola un senatore della sinistra: «Sono innocente, arrestatemi». Manca solo il «viva Stalin!» finale per sprofondare nell’era delle purghe del Baffone. Il Senato della Repubblica vota. Il parlamentare del Pd Tedesco non va in carcere grazie ai voti del Pdl. Salvato dal nemico. Esterno giorno. Panoramica. Carcere di Poggioreale. Il deputato del Pdl Alfonso Papa varca la soglia del penitenziario. È la prima sera in cui non potrà riabbracciare i suoi due bambini. Il Pd ha votato per il suo arresto. Interno giorno. Parlamento italiano. Primissimo piano. Parla il segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani: «Il Pdl, coerentemente ma in modo sbagliato, ha detto che i deputati non sono uguali ai cittadini: ha molti più voti al Senato e lì è passata la sua tesi». Libero Tedesco nel giacobino Pd. Interno giorno. Internet. Zoomata sul blog del Fatto Quotidiano. Scrive Debora Serracchiani, europarlamentare del Pd: «Chiedo al senatore Tedesco se la sua coscienza non gli imponga di dimettersi». Esterno giorno. Piazza Montecitorio. Dettaglio sugli occhi infuocati di Arturo Parisi, parlamentare democratico: «Troppe sono le domande che sulla vicenda Tedesco mi vengono rivolte: proprio in quanto suo compagno di partito». La sceneggiatura finisce qui, perché non c’è ancora il finale. Noi cinefili de Il Tempo ci auguriamo che questa pellicola ci restituisca un senatore che si dimette e si affida alla giustizia decantata dal Pd. Non si può pensare di sbattere in galera l’avversario e poi approfittare del suo onesto e drammatico voto per farla franca e sfuggire alle manette. Tutti dentro. Hanno voluto il cappio, hanno nutrito la bestia. Ora divorerà anche loro, che si dicono democratici.