Papa, la Camera autorizza l'arresto

La Camera ha autorizzato la richiesta di arresto per il deputato autosospesosi dal gruppo Pdl Alfonso Papa, inoltrata dai magistrati napoletani che indagano sulla cosidetta P4. A scrutinio segreto la Camera ha accolto la proposta favorevole all'arresto avanzata dalla Giunta per le autorizzazioni a procedere di Montecitorio. Il voto segreto era stato chiesto dai gruppi Pdl dei Responsabili Moffa. Le opposizioni avevano chiesto senza successo la rinuncia al voto segreto. A favore dell'arresto si erano dichiarati in aula i gruppi Pd, Terzo Polo, Idv e Lega. Contro Pdl e Responsabili. "Mi sento un prigioniero politico" ha detto Papa ai cronisti in un corridoio di Montecitorio. Poi si è detto "sereno" e ha spiegato che continuerà la sua "battaglia per la verità", ma ha aggiunto: "Le responsabilità politiche se le assumerà chi ha preso la responsabilità di questo voto...".   CHIESTO IL VOTO SEGRETO La votazione sulla richiesta di arresto per Alfonso Papa è avvenuta a scrutinio segreto. Il presidente dei deputati "responsabili", Silvano Moffa, aveva infatti annunciato in aula alla Camera di aver depositato la richiesta in presidenza. L'annuncio era stato accolto dalle proteste dei deputati dell'opposizione che hanno gridato: "Vergogna", "Lo state salvando".   LA DIFESA DEL DEPUTATO PAPA IN AULA "Sono innocente ed estraneo nel merito a tutte le accuse che mi vengono rivolte" aveva detto il deputato Pdl Alfonso Papa. Sono i minuti che precedono il sì della Camera al suo arresto, Papa ci tiene a dire che "gli stili di vita, i nomignoli" che gli sono stati attribuiti "sono molto lontani dal mio modo essere, ma non mi meraviglia che la demolizione della mia persona sia passata attraverso fatti e vicende squallide perchè potesse essere eclatante lo sdegno nei miei confronti". Il deputato ricorda di essersi sospeso dal gruppo del Pdl, dalle commissioni di cui faceva parte alla Camera, di aver "accettato con serenità il provvedimento di sospensione dalle funzioni e dallo stipendio" deciso dal Csm: "Con altrettanta serenità, spirito di collaborazione e fiducioso che tutti abbiate letto e approfondito le carte, non solo le accuse ma anche i riscontri, e quindi potrete verificare in piena coscienza e libertà, scegliere non il mio destino ma la modalità attraverso cui affrontarlo", dice rivolto ai deputati nel silenzio dell'emiciclo di Montecitorio. A loro chiede di poter condurre da persona libera la sua "battaglia di verità", che comunque "condurrò qualunque sia la mia condizione", aggiunge: "Se da prigioniero lo farò con la stessa tranquillità, sicuro che la verità si difende da sola perché emerge con il tempo. Una battaglia per vedermi restituire l'onore e la dignità che in questi 6 mesi sono stati distrutti". GELO IN AULA DOPO IL VOTO E' sceso il gelo in Aula alla Camera quando il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha proclamato la votazione con cui l'Assemblea di Montecitorio ha dato il via libera all'arresto di Alfonso Papa. Nessun commento né dalla maggioranza né dall'opposizione ma un silenzio tombale che tradiva quasi uno stupore per il risultato apparso sul tabellone luminoso. Papa si è alzato immediatamente dal proprio banco e ha lasciato l'Emiciclo. Ad avvicinarlo il deputato del Pdl Renato Farina che lo ha salutato e abbracciato. Immobile al suo posto il premier Silvio Berlusconi che lo ha guardato quasi incredulo. BERLUSCONI Rabbia del premier e del Pdl dopo il via libera della Camera all'arresto di Papa. Il cav convoca il partito. "Noi siamo dei veri garantisti, e infatti abbiamo votato contro l'arresto di Tedesco. Continueremo sulla nostra linea, anche se quello che è successo oggi è una vergogna". Il presidente del Consiglio ha commentato così, con alcuni deputati, il voto dell'Aula. IN TRANSATLANTICO CI SI INTERROGA SUL FUOCO AMICO Balletto di cifre in Transatlantico sull'esito del voto alla richiesta di arresto per il deputato Pdl Alfonso Papa. Su 612 presenti hanno votato a favore 319 deputati, contro 293. A conti fatti, con la concessione del voto segreto la maggioranza ha perso una trentina di voti. Voti che non tornano all'appello e finiscono così nel "pallottoliere" di chi si interroga sull'eventuale presenza di fuoco amico. "Mettendo insieme i 203 voti del Pd, i 22 dell'Idv, i 22 di Fli e i 33 dell'Udc, si raggiunge quota 280 - riflettono alcuni parlamentari fuori dalla buvette - aggiungendo 3 di Api e altrettanti del gruppo misto siamo a 286. Sui 33 che mancano all'appello, 24-25 sarebbero riconducibili alla Lega, che - sostengono - non ha votato compatta per il via libera all'arresto.  Mancano 7-8 voti", fanno i conti. Un altro drappello di parlamentari si interroga sulla presenza di franchi tiratori. La 'debaclè della maggioranza per i più era inattesa, soprattutto dopo la richiesta del voto segreto.