Il Der Spiegel attacca l'Italia
Silvio Berlusconi gondoliere tra due sirenette escort a seno nudo, con un piatto di spaghetti e una pistola al centro dell'Italia. Questa la copertina del settimanale tedesco Spiegel, in edicola oggi. "Ciao bella!" è il titolo, in italiano, dedicato al presidente del Consiglio e al "declino del paese più bello del mondo". Nel sommario si legge: "I mercati finanziari internazionali hanno perso la fiducia nell'Italia. Dopo 17 anni di Berlusconi, il paese è pesantemente indebitato e maturo per un cambio di governo. Uno dei paesi fondatori dell'Unione europea appare paralizzato dall'incapacità del suo premier, che è occupato innanzitutto dai suoi affari personali". All'interno, lo speciale si intitola "Basta." (in italiano), e copre 11 pagine del settimanale, incluso un grafico con le differenze in termini di pil pro capite e tassi di disoccupazione nelle varie zone d'Italia (il Sud e le isole al di sotto della media nazionale, il centro nord al di sopra). "Rimane sempre di meno dell'Italia degli Anni Settanta e Ottanta, che guardava all'Europa con speranza, simpatia e alle volte invidia - bacchetta lo Spiegel - Il paese è spaccato in ulteriori pezzi. In tv le donne continuano a essere ridotte a chiappe sculettanti, molti comuni orgogliosi del nord si sono trasformati in roccaforti della Lega nord. Il mito di Cinecittà è diventato l'impero del cattivo gusto, il conglomerato dei media di Berlusconi Mediaset". Il Belpaese lascia il posto al "Malpaese" (in italiano): Non può essere la colpa di un unico uomo. Ma Berlusconi ha promosso tutto questo". Nel lungo servizio i tre corrispondenti passano dall'abolizione dell'Ici lanciata da Berlusconi per vincere le elezioni del 2008, che ha svuotato le casse dei comuni italiani, alla caduta del ministro Tremonti e allo scandalo del suo consigliere Marco Milanese. La stagnazione, i tagli e via di seguito. La politica economica di Berlusconi, scrive lo Spiegel, è un "mix di interventismo e laissez-faire", "tutto è possibile, se nell'ultimo sondaggio si parla di una sua possibile debacle". "Questa non è politica, è democrazia dell'intrattenimento", sentenzia il settimanale, che cita numerosi opinionisti e giornalisti di casa nostra, da Francesco Sisci a Giuliano Ferrara, da Flores d'Arcais al professore esperto di "autocrati" alla Columbia University Mark Lilla, nonchè Ruth Stirati, una romana che ha fatto la sua fortuna fondando un'agenzia per trovare casa agli italiani "in esilio" a Berlino". Dalle "papi girls" - tra Ruby Rubacuori incinta, Nicole Minetti e Lele Mora - alla criminalità organizzata e la Salerno Reggio Calabria, l'articolo dà molto spazio anche alla Lega nord che regna nelle zone ricche dell'Italia settentrionale, dove in occasione del 150esimo anniversario della Repubblica italiana è "impossibile comprare un tricolore"..."Diciassette anni Berlusconi ha dominato l'Italia. Il Berlusconismo è stata un dolce veleno, prima piacere poi vizio. Ci vorranno molti anni - conclude il settimanale - prima di disabituare questo meraviglioso paese".