Sale l'imposta sui conti titoli dei più ricchi
Finora,infatti, sono tassati al 12.5% i «capital gain» su transazioni azionarie od obbligazionarie e al 27% i proventi maturati su depositi bancari e postali. Sono esenti i profitti realizzati su titoli di Stato, mentre è prevista un'importante deroga (11% nell'ipotesi) per le forme di investimento individuale in previdenza integrativa. Non è ancora chiaro se il saldo dell'intervento sull'intera collettività dei risparmiatori italiani sarà positivo o negativo, ma certamente ne beneficeranno tutti i 40 milioni di titolari di un conto corrente presso un banca italiana. Un quarto di questi ultimi, tuttavia, sono anche titolari di «conti deposito titoli», e su alcuni di loro si abbatterà la «stangata» dell'imposta di bollo: rimarrà invariata a 34.20 euro se il valore nominale degli investimenti finanziari detenuti è inferiore al 50.000 euro, mentre se l'importo è superiore la tassa è scaglionata in tre soglie da 60, 240 e 680 euro, che nel 2013 diventeranno rispettivamente 230, 780 e 1.100 euro a seconda dei valori in deposito.