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Attenzione a non aumentare le tasse

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.«Senza tagli alla spesa pubblica si rischia solo di aumentare la pressione fiscale già elevata». Un timore che ieri è stato messo nero su bianco nel bollettino mensile della Banca d'Italia e nel quale la richiesta è rinnovata. La manovra di correzione dei conti è stata infatta apprezzata da via Nazionale perché atto essenziale «per favorire il rientro dei premi al rischio, la discesa dei tassi di interesse a lungo termine e quindi la crescita dell'attività economica» ma, hanno spiegato i tecnici di Palazzo Koch, occorre anche limitare l'aumento del prelievo fiscale e mettere in campo politiche strutturali. Necessari perché la crescita resta su tassi moderati e, anzi, la crisi del debito sovrano Ue rende elevate le incertezze sulle prospettive dell'economia. Nessun cambiamento di stime rispetto a gennaio. Il Pil, nel 2011, resterà inchiodato a un +1%, aumentando solo leggermente da 1 a 1,1% la crescita del 2012. Bene invece la correzione, necessaria perché per ora l'aumento dei differenziali l'aumento di rendimento sui Titoli di Stato produce «effetti limitati, ma se l0attuale livello degli spread persistesse ne deriverebbero ingenti oneri per i conti pubblici e il rischio di ripercussioni sui costi di finanziamento dell'economia». Certo le misure di riequilibrio dei conti pubblici, assieme al persistere della debolezza della domanda privata, avranno effetti sull'attività economica e il Pil continuerà ad aumentare ma «a un ritmo moderato, leggermente inferiore a quello del trimestre appena concluso» il quale aveva accelerato dopo sei mesi di sostanziale stagnazione. Buone notizie arrivano dalle esportazioni, che crescono a livelli abbastanza sostenuti (+6% nel biennio) arrivando il prossimo anno a recuperare i livelli pre-crisi. Sul fronte del mercato del lavoro l'occupazione ristagna e si attesta sui valori medi dello scorcio del 2010. Il tasso dei disoccupati è sceso all'8,2% nel primo trimestre e, sulla base dei dati provvisori, il calo è proseguito in primavera arrivando a maggio all'8,1%. Via Nazionale prevede poi un peggioramento delle attese sull'occupazione delle imprese mentre si è interrotto il calo della Cassa Integrazione. Inoltre la Banca d'Italia, sulla base dei dati Inail, rileva che «le imprese continuano a prediligere assunzioni con contratti flessibili e part time». I dipendenti a termine sono saliti del 4,1% nel primo trimestre mentre quelli a tempo parziale del 2,5%, e il lavoro autonomo dello 0,9%. Un segnale positivo arriva dall'inflazione, salita al 2,7% a giugno, che dovrebbe frenare alla fine dell'anno.

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