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Rischio di un aumento delle imposte locali

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Èl'allarme lanciato da Bankitalia e dall'Istat che, nel corso delle audizioni al Senato sul decreto legge, hanno sottolineato anche la necessità di decisioni «rapide e coraggiose», soprattutto alla luce dell'attacco speculativo che ha colpito l'Italia negli ultimi giorni. Il contributo delle Amministrazioni locali alla correzione dell'indebitamento netto «è rilevante», ha evidenziato il vicedirettore generale della Banca d'Italia, Ignazio Visco, sottolineando che per raggiungere l'obiettivo di riduzione della spesa pubblica e di pareggio del bilancio «andrà in prospettiva rafforzato il coinvolgimento degli enti decentrati. In assenza di una condivisione di fondo, vi è il rischio che i tagli ai trasferimenti si riflettano in una ulteriore riduzione degli investimenti o, in virtù dei maggiori poteri di tassazione previsti dai decreti attuativi del federalismo fiscale, in un aumento delle imposte decise a livello locale». Anche per il presidente dell'Istat Enrico Giovannini dall'attuazione della manovra potrebbe derivare un aumento di tasse locali e di tariffe: «la riduzione nell'incertezza sulla realizzazione degli obiettivi di bilancio - oltre ai possibili effetti sull'erogazione di servizi - potrebbe avere un impatto di natura fiscale e su prezzi e tariffe». Con le misure sulle entrate contenute in manovra si profila comunque «un lieve aumento della pressione fiscale rispetto al 2010», ha evidenziato Visco, che ha chiesto di intensificare gli sforzi per la crescita e di «anticipare la definizione delle ulteriori misure necessarie per conseguire il pareggio di bilancio nel 2014». Per il vicedirettore generale di Bankitalia va invece «valutato positivamente l'anticipo al 2014 del meccanismo che lega l'età di pensionamento alla speranza di vita». L'Istat avverte poi che la proroga del blocco degli aumenti retributivi nella pubblica amministrazione potrebbe comportare «una demotivazione del personale e una perdita delle risorse umane più qualificate», rendendo così difficile «conseguire gli obiettivi di riqualificazione ed aumento dell'efficienza ed efficacia» della pubblica amministrazione. Per Giovannini c'è il pericolo che sui costi della politica si apra un contenzioso.

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