Vademecum del risparmiatore nel labirinto della Borsa
Spread, Bund, Btp, Short selling, Consob e rating. Il nuovo capitolo della crisi finanziaria ha introdotto nel linguaggio di tutti i giorni nuovi termini economici. Ai più incomprensibili. Ma non bisogna mai disperare. In fondo nel 2007 nessuno conosceva il significato dei mutui «sub prime». Fiumi di inchiostro e centinaia di ore sugli effetti devastanti della crisi che generarono li resero noti anche alla massaia. Oggi è lo stesso. Le complicazioni linguistiche riguardano in particolare i titoli di Stato. L’investimento principe degli italiani. Il Bot è stato però sostituto dal Btp. La sostanza non cambia. Il risparmio italiano è sotto attacco. Tutti sono coinvolti. Il Tempo con un linguaggio semplice prova a fornire ai lettori una bussola per orientarsi nella tempesta della finanza. BTP Buono del Tesoro Poliennale Bastione del risparmio italiano. Grazie alla loro sottoscrizione il Tesoro raccoglie a prestito denaro sul mercato. Con la liquidità ottenuta si pagano pensioni e stipendi. Fino a qualche anno fa erano sottoscritti principalmente dai risparmiatori italiani. Oggi con la finanza globale sono entrati in dosi massicce nei portafogli dei fondi internazionali. Che prestando vogliono essere più che garantiti sulla restituzione. Così più un Paese è considerato meno affidabile dal punto di vista del rientro più lo stesso Paese deve offrire tassi elevati per convincere gli investitori a sottoscriverli. BUND Titoli di Stato tedeschi Sono il faro per gli investitori che sottoscrivono debito nella zona Euro. La Germania è una delle economie più solide del mondo, così chi compra Bund sa che otterrà a scadenza capitale e interessi con un alto tasso di sicurezza. Insomma il debitore teutonico è molto puntuale nei pagamenti. Così i sottoscrittori rinunciano a una parte di guadagno per essere sicuri di riottenere le proprie somme. Il «roccioso» e solido Bund è dunque il punto fermo su cui si costruiscono i rendimenti dei titoli di tutti gli altri Stati europei. SPREAD La forbice È il termometro della salute finanziaria di un Paese europeo. In parole semplici è una differenza. Un divario tra due numeri: il tasso di interesse di un titolo dello Stato «x» e il Bund tedesco. Più questo si allarga, più il titolo di Stato è considerato meno buono e dunque più rischioso. Gli operatori internazionali pur di disfarsene lo vendono al ribasso. Il valore complessivo del titolo scende e chi lo possiede si impoverisce. RATING Voto di qualità Nessuno li ha mai autorizzati eppure ci sono delle aziende private: le agenzie di rating che scrutano giorno e notte i bilanci delle aziende e degli Stati, leggono le agenzie di stampa e analizzano rapporti privati. Tutti questi elementi consentono loro di emettere un giudizio, un voto, sul rischio associato a un titolo azione o obbligazione di stato. Più il voto è alto maggiore è la possibilità che chi ha investito rientri in possesso dei suoi denari. Più basso il giudizio più bassa è considerata la possibilità che chi ha investito riveda i suoi soldi. Il voto è dato con lettere e numeri. Tre A è il massimo. Poi si scende fino a tre C, che equivale a spazzatura. Le principali agenzie di rating sono Standard & Poor's, Moody's e Fitch. Hanno un potere immenso. Un loro giudizio può piegare le economie di interi Paesi. Per questo sono sempre più malviste. SHORT SELLING Vendere senza avere È il massimo per la speculazione. Si vendono e si comprano titoli senza averli. Le scommesse legate possono spostare molti capitali e aumentare il ribasso o l'aumento di un prezzo sui mercati. Per questo sono l'arma per ingenerare instabilità dei mercati. L'autorità che controlla i mercati in Italia, la Consob, ha imposto un obbligo di comunicazione per le vendite allo scoperto di dimensioni importanti. Arma spuntata in un mercato immobilizzato NERVI SALDI Strategia Il primo istinto dell'uomo quando sente il pericolo è fuggire. Anche in Borsa e se si sono acquistati B.T.P. e BOT. Niente di più sbagliato. Le oscillazioni sono state violente e se si vendesse ai valori di oggi le perdite sarebbero consistenti. È inumano ma a questo punto la strategia è semplice: non fare nulla. Gettare nel cestino il numero di telefono del promotore finanziario e spegnere il conto oliane. Non guardare le valutazioni. Chiudere gli occhi e incrociare le dita. RIMBALZO «Gatto morto» I saggi di Borsa avvertono. Attenzione alla voglia di entrare sul mercato di Borsa quando i prezzi si sono dimezzati e oltre. Chi compra a valori bassi attende il rimbalzo. Attenzione però a quello del «gatto morto». Insomma se qualcosa è andato giù a picco può rimbalzare ma restare a terra dopo qualche salto. PREZZI Prezzo fatto si rifà Un titolo può salire anche del 1000%. Ma non è detto che una volta toccato il tetto non possa più ritoccare il pavimento dal quale era partito. Nella finanza nessuna certezza è mai data.