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La Ue: salvare la Grecia per blindare l'Italia

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Perquesto la Ue è pronta a prendere nuove misure per la stabilità della zona e per consolidare la sua resistenza al rischio di «contagio» della crisi. È questa la linea dettata dalla riunione dell'eurogruppo che ieri si è svolta a Bruxelles. Un vertice anticipato da un meno consueto faccia a faccia dei grandi capi della Ue: il presidente della Ue Herman Van Rompuy ha voluto con sé il presidente della Commissione Ue, Josè Barroso, quello dell'Eurogruppo, Jean-Claude Junker (nella foto), della Bce, Jean-Claude Trichet e il commissario europeo agli Affari economici, Olli Rehn. Presente anche il direttore del Tesoro, Vittorio Grilli, in qualità di guida del comitato finanziario della Ue. La soluzione a cui lavorano i ministri è il secondo piano salva-Grecia, da 100-110 miliardi di euro come il primo, da mettere a punto anche con l'Fmi, tanto che a Bruxelles c'era anche John Lipsky, il vice-direttore generale del Fondo. Almeno due le possibilità: una è il cosiddetto «buyback», il riacquisto del debito greco; l'altra lo «swap», proposto dalla Germania, che prevede la sostituzione dei titoli greci con bond a più lunga scadenza. Entrambe renderebbero più sostenibile il debito di Atene, che viaggia oltre il 160% del Pil.

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