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Lodo Mondadori, Berlusconi non parla

Festa del Pdl, la platea di Mirabello

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Il premier Silvio Berlusconi non telefonerà alla festa del Pdl a Mirabello, come annunciato e previsto da giorni. Il sottosegratario Paolo Bonaiuti spiega così il forfait: "Anche ieri Berlusconi non ha parlato, e oggi non parlerà perché vuole evitare reazioni a caldo sulla sentenza. Ritiene importante la difesa dell'economia italiana e dei mercati". Nel frattempo a Mirabello va avanti il dibattito sul futuro del Pdl, con la partecipazione di Paolo Bonaiuti, Claudio Scajola,il vicepresidente del Senato Domenico Nania, il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri.   BONAIUTI: BANCHE ITALIANE SOLIDE "Solo da qui a settembre dovremo affrontare l'emissione di 130 miliardi di titoli pubblici. In questa situazione occorre unità di intenti, coesione, capacità di mostrare una forza tale che i mercati capiscano che stanno esagerando. D'altronde, l'attacco alla nostre banche non ha alcun motivo di essere se non psicologico", afferma Bonaiuti, rispondendo a una domanda del direttore di Raiuno, Mauro Mazza, su ciò che c'è da attendersi a partire dall'inizio della settimana sul fronte dei mercati finanziari per quanto riguarda l'Italia.  "Il problema è che la speculazione innescata dalla caduta della Grecia è 7-8 volte il Pil dei Paesi più forti e nei prossimi mesi dovremo affrontare 120-130 miliardi di emissione di titoli pubblici, quindi - sottolinea il sottosegretario - occorre coesione e unità di intenti, ci vuole forza perché i mercati capiscano che stanno esagerando". Bonaiuti tranquillizza sulla tenuta del sistema bancario italiano: "l'attacco alle nostre banche non ha nessun motivo d'essere se non quello psicologico.  Le banche italiane hanno una leva finanziaria che le rende molto più solide delle banche straniere e sono convinto che ce la faremo". Dunque, conclude, "da domani abbiamo il compito di mostrarci uniti e dare uno stop ai tentativi degli speculatori". Cio' si puo' fare solo se "ci mostriamo uniti. Solo cosi' potremo opporre un muro alla guerra psicologica della speculazione". ALEMANNO: LEGA? VALIAMO TRE VOLTE DI PIÙ "Non possiamo continuare a farci ricattare dalla Lega. Noi valiamo tre volte tanto", ha detto il sindaco di Roma nel suo intervento. Il partito "deve far sentire bene la propria voce anche nei confronti del governo - sottolinea - perché non è possibile che una manovra come questa si faccia nel chiuso di una stanza. Da soli, senza sentire quali sono le esigenze reali del Paese e degli amministratori locali". "Quando come Anci abbiamo cercato un confronto con il governo ci siamo ritrovati al tavolo da soli con il ministro Fitto, che ovviamente, non ha potuto dare alcuna risposta - sostiene Alemanno - Da parte del ministero dell'Economia non è venuto nessuno". "Il partito - è l'appello del sindaco di Roma - deve farsi promotore con il governo per risolvere la situazione. Non si può andare avanti così un anno e mezzo". "Questi 15 giorni sono decisivi per la realtà del cambiamento nel partito e perché il governo prenda il passo giusto. Sulla manovra sono d'accordo con Bonaiuti sulla necessità del pareggio di bilancio, ma bisogna vedere come rispettiamo il pareggio: ci vuole un principio di equità", ha detto Alemanno. "Riusciamo a dare una scossa se non la rinviamo, dobbiamo usare lo slogan delle donne 'se non ora quando?': cominciamo domani a farlo nel partito e nel confronto con il governo", ha aggiunto.   SCAJOLA: BASTA RACCOMANDATI Claudio Scajola, accolto dal coordinatore Ignazio La Russa, entra subito nel merito del futuro del partito che ha eletto il 1 luglio scorso Angelino Alfano segretario politico. "Le recenti amministrative hanno dato dei segnali chiari - ha detto - non positivi, rivelatori di difficoltà di contatto con il territorio". Per l'ex ministro allo Sviluppo gli elettori del Pdl ora non accetterebbero una politica intesa come gestione dell'esistente ma chiedono una indicazione di prospettiva. "Un partito -è quello evocato da Scajola- che si rivolge a tutti i moderati, anche quelli che ancora non stanno nel Pdl". Particolarmente applauditi dalla platea i passaggi in cui Scajola sottolinea che "i dirigenti li sceglie il popolo non possono essere calati dall'alto" e ai futuri congressi locali "bisognerà dare peso agli iscritti e agli eletti" nell'ottica di un partito più forte che in quanto tale "dà più forza al governo" e più credibile nei confronti degli alleati e in ogni caso, ha concluso, "è meglio finire con la stagione dei raccomandati". NANIA: OK ALLE PRIMARIE "Le primarie e il tesseramento sono una conta. La democrazia ha vinto sugli altri sistemi perché si è visto che la conta non lascia vittime sulla strada", sottolinea Domenico Nania  sostenendo lo strumento delle primarie e aggiungendo: "Resto allibito quando vedo un carissimo amico come Matteoli mettere in discussione le primarie". IL TOTOLEADER DELLA SINISTRA Pronostico sul candidato premier del centrosinistra. Nel corso della festa del Pdl, il direttore di Rai Uno Mauro Mazza lancia il "gioco" e il primo a rispondere è Muurizio Gasparri, che 'scommette' su Pierluigi Bersani, perché "Vendola non riuscirà a vincere le primarie". Stessa previsione di Filippo Berselli e Paolo Bonaiuti. Diversa l'idea di Claudio Scajola: "Le primarie le vince Vendola". Ancora più "azzardata" la scommessa di Domenico Nania: "Sarà De Magistris". Pensa a una rivoluzione nel campo avversario anche Ignazio La Russa: "Renzi a livello nazionale incarna di più la figura di avversario politico e non di nemico". L'unico a non sbilanciarsi è Gianni Alemanno: "Il centrosinistra è in difficoltà", quindi nessun pronostico. 

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