Lodo e manovra, suspence in borsa

Oggi tutta l'attenzione è concentrata sulla riapertura dei mercati finanziari per quella che si prospetta un'ennesima prova del fuoco per l'economia italiana. Il rischio è che si ripresenti la situazione di venerdì scorso con titoli di Stato e Borsa sotto l'attacco della speculazione. Altri elementi destabilizzanti si sono aggiunti nel week end a quelli che venerdì hanno determinato una debacle in Borsa costringendo il Governatore della Banca d'Italia a intervenire per rassicurare i mercati. Si tratta della sentenza sul Lodo Mondadori che ha condannato la Fininvest a risarcire per 560 milioni la Cir di De Benedetti. Problemi di liquidità il Gruppo guidato da Marina Berlusconi, non ne ha ma resta il fatto che il pagamento di una somma così ingente (la sentenza è immediatamente esecutiva), introduce in Borsa un altro elemento di criticità. Il rischio è che ad apertura dei mercati si scateni un'ondata di vendite sul titolo e sulle partecipate della holding con un possibile effetto di trascinamento sugli altri titoli del listino. In particolare i bancari messi sotto pressione dal prossimo stress test anche se sia la Banca d'Italia che l'Abi hanno più volte affermato che gli istituti sono sufficientemente capitalizzati e non corrono problemi. Ma ciò che pesa è lo scenario generale e i singoli fattori sono solo elementi moltiplicatori di un contesto critico che ha nella situazione politica il detonatore. La crisi tra il ministro dell'Economia Tremonti e Berlusconi è rientrata solo formalmente. Al momento non sono previsti rimpasti ma Berlusconi ha ottenuto che la manovra economica sia rivisitata. L'ipotesi che venga ridimensionato il rigore mettendo in pericolo l'obiettivo del pareggio di bilancio nel 2014, non è una cosa che rassicura i mercati. Il testo ha già ricevuto il visto positivo della Bce e un cambio di rotta non verrebbe visto bene. Tra le ipotesi di cambiamenti c'è l'alleggerimento dei tagli sulle pensioni e l'attenuazione dell'impatto della tassa sul deposito titoli. A questo si aggiungerebbe un dialogo con gli enti locali per la revisione del patto di stabilità interno mentre Calderoli proporrà oggi al suo partito, la Lega, di tagliare del 5-10% le pensioni più alte, quelle sopra i 90mila euro. Tremonti ha sempre sottolineato che i saldi non saranno cambiati ma non è detto che questa rassicurazione possa bastare agli speculatori che con l'allargarsi della crepa al'interno del governo, hanno spostato l'attenzione sui nostri titoli pubblici scommettendo sul rischio Italia. Il debito che è quasi il 20% del pil comincia a pesare davvero e la dinamica degli spread relativi ai titoli di Stato rispetto ai Bund tedeschi dimostra che i mercati stanno valutando se siamo davvero affidabili o se, dopo il caso Grecia, non c'è il pericolo che si apra anche un caso Italia. Le turbolenze sui mercati del debito sovranno hanno portato a 248 punti base lo scarto tra i Btp decennali e il Bund tedesco. Il rincaro del titolo italiano, salito al 5,27% annuo di cedola dopo un volo di quasi 50 punti base la settimana scorsa, implica un costo per la raccolta delle banche italiane quasi doppio rispetto alle rivali di Francia e Germania. Oggi, contemporaneamente all'apertura dei mercati prenderà il via un vertice d'emergenza a Bruxelles con all'ordine del giorno la crisi dell'Eurozona e la speculazione sull'Italia. Un incontro al quale parteciperà anche il ministro Tremonti che avrà il difficile compito di difendere l'Italia dalla speculazione rassicurando sul rigore della manovra e sulla stabilità politica. Due facce della stessa medaglia. I titoli che hanno più sofferto venerdì scorso sono i bancari ma la speculazione potrebbe colpire oggi anche le aziende coinvolte nel caso Milanese a cominciare da Finmeccanica. A queste criticità interne si vanno a sommare le tensioni che arrivano da oltre Oceano con il presidente Obama alle prese con il debito e la disoccupazione che galoppa. Il bilancio della Borsa di Milano in questo momento è comunque ben lontano da quello delle altre grandi piazze finanziarie. Mentre negli Stati Uniti l'indice Dow Jones viaggia in rialzo di oltre il 9% da inizio anno, Milano è in negativo del 5,5%. Sono in positivo da gennaio anche Londra, Parigi e Francoforte (con il 5%), mentre tra le grandi quella milanese è comunque la piazza peggiore e solo negli ultimi 5 giorni ha perso il 7,15%.