Il Pdl studia come «smussare» la manovra
Rivalutazionedelle pensioni, bollo sui depositi titoli, patto di stabilità interno: sono alcuni dei temi della manovra al centro della riflessione della maggioranza alla vigilia dell'avvio dell'iter parlamentare in Senato. Domani partiranno le audizione, ma già martedì è fissata la scadenza per la presentazione degli emendamenti. E proprio quel giorno, in vista del termine, senatori e deputati del Pdl si vedranno per concordare eventuali proposte di modifica. La riunione, alla quale dovrebbero partecipare, secondo quanto si apprende i Capigruppo del Pdl Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto, il presidente della Commissione Bilancio di Palazzo Madama Antonio Azzollini, il relatore del decreto Gilberto Pichetto Fratin e esperti delle materie in questione del partito, si dovrebbe tenere in Senato intorno all'ora di pranzo. Il termine per presentare gli emendamenti alla Commissione Bilancio del Senato scadrà lo stesso giorno alle 18.30. In primo piano la questione della rivalutazione delle pensioni. La maggioranza, secondo quanto si apprende, sta studiando una modifica per superare il blocco della rivalutazione al 45% per l'importo che va da 3 a 5 volte la minima e del 100% sopra le cinque volte, 2.350 euro lordi. Tra le ipotesi allo studio dei parlamentari del Pdl il blocco totale solo per gli assegni "d'oro", quelli superiori 8 volte alla minima. La misura attualmente prevede infatti una rivalutazione per tutte le pensioni, anche quelle più alte. Il blocco viene applicato solo dopo una certa soglia e fino a quella (2.350 euro) comunque tutti gli assegni vengono rivalutati. Con un blocco totale per soglie più alte potrebbero essere reperite le risorse per compensare la minore rivalutazione per gli assegni più bassi. Una simulazione più "drastica" prevede invece una rivalutazione al 100% per le pensioni fino a tre volte la minima, del 90% tra 3 e 5 volte, e il blocco totale per quelle superiori a 2.350 euro. Altra misura della manovra che potrebbe essere oggetto di emendamento da parte della maggioranza è quella relativa al bollo per i depositi titoli. Intanto il testo continua comunque a registrare dissensi. «È contro le donne e soprattutto contro le giovani donne quando non dà prospettive di crescita», ha detto ieri Susanna Camusso. Che ha anche ribadito il "no" alla norma sulle pensioni ma ha anche criticato la misura che liberalizza il collocamento: «L'assenza di meccanismi di controllo pubblico è un ulteriore veicolo di discriminazione».