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Alfano: dalle primarie il nuovo leader

Il ministro della Giustizia e segretario del Pdl Angelino Alfano alla festa di Mirabello

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"Sono convinto che nel 2013 avremo bisogno della leadership di Silvio Berlusconi per vincere le elezioni e sarà lui a guidare la battaglia vincente delle Politiche". E comunque nel futuro i dirigenti, premier compreso, "dovranno essere scelti dalle primarie dai militanti". Il segretario del Pdl Angelino Alfano alla festa del Pdl a Mirabello annuncia così che non sarà lui il candidato premier del Pdl nel 2013 e che "noi le primarie le faremo". "Spero di dimettermi da ministro entro la prossima settimana", ha detto poi Alfano, neosegretario politico del partito.   "Il Pdl non né un caos, né una caserma. È semplicemente un partito serio nel quale è aperto un confronto", ha detto Alfano ribadendo che le polemiche sorte in questi giorni tra i vari esponenti del partito sono solo momenti di crescita e confronto. Pertanto il segretario vuole regole per gestire questo partito "che vengano rispettate da tutti gli appartenenti".   Sull'azione di governo della maggioranza Alfano ha fatto sapere che "interverremo con chiarezza sulle pensioni. E lo faremo - aggiunge - senza modificare i parametri della manovra". Per quanto riguarda la proposta di abolizione delle Province Alfano ha detto: "Rifletteremo. Interverremo". La norma sul lodo Mondadori inserita nella manovra e poi tolta "è una norma assolutamente sacrosanta, ma in Italia quando anche una norma sacrosanta serve a Silvio Berlusconi questa non va più bene", ha detto il segretario. "Di perseguitato qui c'è solo Silvio Berlusconi", ha assicurato ribadendo quanto detto nel Consiglio Nazionale. Sui casi di Alfonso Papa e Marco Milanese, Alfano dice che all'interno del partito si studierà e si rifletterà. "Nei prossimi giorni i presidenti dei gruppi parlamentari riuniranno i direttivi e gli esponenti della giunta per le Autorizzazioni. Poi in quella sede, si studierà, si rifletterà e si deciderà". Alfano assicura quindi che "non si stanno attaccando le inchieste", ma "non si deciderà a scatola chiusa. Non sposiamo le tesi accusatorie, vogliamo studiare e riflettere". Alfano ha ricordato il rafforzamento del 41 Bis, gli arresti dei boss e anche l'abolizione dell'avvocato gratis per i mafiosi difendendo con forza l'azione del governo contro la mafia. Il Guardasigilli ha ricordato che anche da segretario continuerà nella politica contro la mafia  e ha ribadito l'importanza delle riforme della giustizia. Alfano ha ammesso di non aver fatto tutto quello che voleva da ministro della Giustizia, "infatti il mio successore avrà due anni per fare la legge sulle intercettazioni e la legge costituzionale della giustizia, che continuerò a seguire da segretario, perchè è una delle priorità della legislatura".  

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