Il caso
Elasciare lavorare Casini. E soprattutto Scajola». Scajola? Possibile? Quando fu ministro il rapporto con Fini fu più che mai conflittuale. Ma è lo stesso Scajola che ieri parlava con sette-otto deputati del Pdl a cui faceva un ragionamento chiaro: «Dobbiamo allargare. Allargare. Allargare all'Udc e anche a Fli. Allargare la maggioranza». A Fli? Esatto, anche a Fli. E non è un caso che tra i più entusiasti della nomina di Angelino Alfano ci sia stato Italo Bocchino, vicepresidente del partito di Fini. E Angelino? Che ne pensa Angelino? Il neosegretario sembra aver scelto una partenza soft per il suo nuovo incarico. Tanti incontri, poche dichiarazioni. Per esempio, il nuovo leader del Pdl ha finalmente deciso che andrà ad occupare una stanza in via dell'Umiltà, sede del partito. Probabilmente si sistemerà nei locali destinati al presidente Silvio Berlusconi che, com'è noto, al partito si reca solo per gli auguri di Natale. Resterebbero al loro posto i tre coordinatori al quinto piano. Nemmeno dal punto di vista logistico, quindi, ci saranno cambiamenti. Ma soprattutto il segretario del Pdl per tre giorni non ha preso alcuna posizione pubblica sul caso Papa e tanto meno per la manovra sulla quale pure avrebbe potuto dire qualcosa se non altro quale esponente del governo. Nulla. Fin quando sarà alla guida del dicastero di via Arenula, Alfano intende procedere lentamemente sul partito. Forse troppo. F. d. O.