Il blog del comico diventa il megafono dei violenti
«Oggil'Italia migliore è in Val di Susa a difendere gli interessi del proprio Paese contro una cosca che se ne è impadronita e vuole disintegrarlo». «I poliziotti sono tutti fascisti». «Una volta c'erano gli scelbini che manganellavano, oggi ci sono i maronini». Sono alcuni dei tanti messaggi che scorrono nel blog di Beppe Grillo, inneggiando ai No Tav, attaccando i poliziotti e non solo. Da Berlusconi a Maroni, da Cicchitto a Casini, dalla Lega alla Chiesa, da Di Pietro a Fassino, passando per la stampa e i giornalisti, pressochè niente e nessuno sfugge ai corrosivi commenti «postati» su internet, conditi qua e là con parole pesanti e addirittura con l'auspicio che alcuni personaggi della politica siano fisicamente eliminati. Ad un certo punto on line circola anche la notizia che lo stesso Grillo, ieri tra i manifestanti, sia stato colpito da un lacrimogeno davanti alla zona rossa. Circostanza poi smentita sullo stesso blog: «Grillo sta bene non è stato colpito da nessun lacrimogeno», si legge tra i messaggi. Alcuni dei commenti si schierano senza mezzi termini per un'escalation della protesta: «A questo punto - si legge tra gli interventi - bisogna scatenare focolai di rivolta in tutte le maggiori città italiane, da nord a sud ed il regime comincerà a scricchiolare paurosamente!!!!!!». E ancora: «Alla guerra si risponde con la guerra! Picchiare sodo, male che vada avremo altre stanze del Parlamento intestate a qualche altro cretino». «Ho visto il filmato e l'azione delle cosiddette forze dell'ordine- recita un altro post -: inaccettabile, fa incazzare oltre ogni limite. Ma quello che ho visto, è normale in una falsa democrazia!». Qualcuno sembra essere nostalgico e va con la memoria ai «tempi delle Brigate Rosse» o inneggia a Che Guevara. Ma c'è anche chi la vede diversamente e si chiede: «Ma come fate a dare fiato a violenti di professione! Se vedete la quantità di camion sull'autostrada del Frejus fareste le manifestazioni pacifiche per avere un collegamento ferroviario veloce ed efficente!». Qualcuno considera i no tav personaggi ancorati al passato e li apostrofa: «Vogliono imporre alla stragrande maggioranza degli italiani il loro pensiero minoritario: le mulattiere, il carro trainato dall'asinello o dal cavallo (ma solo per poche ore al giorno,sabato e domeniche escluse), vivere nelle caverne ed al gelo (altrimenti c'è il disboscamento ed il gas serra), senza tv ne stampa,così il loro pensiero divine il pensiero unico». Non mancano proposte pacate e di buon senso, tipo: «Perchè non proponiamo un referendum?».