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"Banalizzando noi il Pd s'indebolisce"

Il vicecapogruppo del Pdl al Senato Gaetano Quagliariello

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È entusiasta Gaetano Quagliariello quando racconta le emozioni che ha vissuto ieri durante il direttivo nazionale del Pdl. «È stata una giornata vera - è il primo commento del vicecapogruppo pidielle al Senato - non una pantomima come quelle che spesso, in politica, ci capita di vivere. Oggi (ieri, ndr) abbiamo vissuto momenti densi di sentimenti ma, anche, di politica». Senatore Quagliariello, eppure il Pd ha detto che avete fatto solamente del teatrino. «Bersani e la senatrice Finocchiaro hanno sbagliato a banalizzare. Arriverei a dire che banalizzando l'avversario indeboliscono anche loro stessi. C'è infatti una grande voglia di smontare i grandi partiti di coalizione: Pd e Pdl. Se uno di questi si sfalda, anche l'altro corre gravi rischi. Ma soprattutto con i loro commenti hanno mostrato di non aver compreso che su quel palco è accaduto qualcosa di nuovo: è stata esposta una linea politica e si è segnata una svolta». Una svolta? Ovvero? «Si è compiuto il passaggio dal berlusconismo di gestione al berlusconismo politico. Fino ad oggi per il Pdl è stato sufficiente gestire il carisma di Berlusconi; da oggi serve anche una politica che lo affianchi. Alfano con la sua relazione ha mostrato di averlo compreso». Crede che la nomina di Alfano sia effettivamente un passaggio di testimone? «Berlusconi è ancora totalmente in campo ma anche, grazie a lui, si stanno ponendo le basi affinché questa storia, che lui ha inventato, possa oltrepassare la sua storia biografica. Molti hanno scommesso che il Pdl non avrebbe potuto andare oltre la sua esperienza politica. Si dovranno ricredere. C'è qualcosa di metaforico nel fatto che nella stessa sala in cui si è consumato il divorzio tra Berlusconi e Fini, oggi, si sono poste le basi per una storia che vuole durare». Riuscirà Alfano a realizzare il sogno di Berlusconi formando il grande partito dei moderati ispirato al Partito popolare europeo? «È una delle scommesse. E Alfano ha chiaro che potrà vincere se si darà un orizzonte che non si consuma nella contingenza e si pone invece l'ambizione di riconsiderare il paradigma politico del popolarismo europeo di fronte alle sfide epocali che stiamo vivendo». Rivolgerete l'invito anche a Fli? «Alfano ha fissato dei principi. È innanzitutto su questo che si misureranno i dissensi e le convergenze». Crede che Berlusconi si possa veramente ricandidare nel 2013? «La scelta è solo nelle sue mani. Se riterrà di ricandidarsi nessuno nel partito si opporrà». Però la Lega potrebbe sfilarsi. La loro «base» non vede più di buon occhio il Cav. «Il rapporto con la Lega è solido. Abbiamo fatto un pezzo di strada assieme e abbiamo consolidato esperienze comuni e un metodo di discussione. Ci serviranno per andare avanti fino alla fine della legislatura e anche oltre».

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