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Standard&Poor's non si accontenta

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Lamanovra da 47 miliardi approvata dal Consiglio dei ministri giovedì scorso non basta. Almeno ai garanti del mercato, ovvero alle agenzie di rating internazionali. Quelle che dall'analisi delle carte, dei bilanci e dalle informazioni raccolte sui mercati danno il voto sull'affidabilità finanziaria di una società e di uno stato. I sacrifici che gli italiani dovranno fare nei prossimi anni per rimettere in conti pubblici non bastano ai tecnici di Standard&Poor's che ieri in una nota hanno lanciato l'ennesimo allarme: «Nonostante la manovra correttiva dei conti pubblici, restano sostanziali rischi per il piano di riduzione del debito principalmente a causa della debole crescita». Dunque bene i tagli e l'austerity che il Governo ha avviato con il decreto. Ma senza la ripartenza del sistema economico l'effetto del provvedimento di correzione della finanza pubblica rischia di essere inefficace. La possibilità che Standard & Poor's tagli il rating sovrano sull'Italia resta una su tre, nonostante le misure correttive relative al periodo 2011-2014. Un warning (e cioè un richiamo) che cade nei giorni nei quali al Tesoro si lavora alacremente per mettere a punto il testo definitivo del decreto che dovrebbe essere pubblicato la settimana prossima in Gazzetta Ufficiale. Ma che per la sua precisa collocazione temporale ha destato più di un sospetto nei vertici della Consob, l'autorità di vigilanza dei mercati finanziari italiani, che ha convocato per la prossima settimana le agenzie di rating Standard & Poor's e Moody's. L'invito a presentarsi a Roma negli uffici guidati dal presidente Vegas riguardano la nota di di S&P sulla manovra correttiva e la decisione di giovedì della settimana scorsa di Moody's di mettere sotto osservazione il rating di 16 banche italiane. In particolare, S&P dovrà chiarire la decisione di pubblicare la nota, cioè prima che il testo definitivo del decreto legge della manovra sia pubblicato in Gazzetta Ufficiale, e alle ore 13, cioè a mercati aperti. Il report ha, infatti, avuto un impatto sul mercato obbligazionario dei titoli di Stato, provocando un temporaneo allargamento del differenziale tra i Btp e il bund tedesco. Con la decisione di uscire a mercati aperti, inoltre, S&P ha ignorato anche il richiamo che la Consob aveva fatto nel maggio 2010 a tutte le agenzie di rating in seguito al tracollo delle Borse europee per la diffusione di un rapporto. La Consob sta esercitando i poteri di vigilanza sulle agenzie di rating in quanto co-titolare di questi poteri insieme alla nuova Autorità per i mercati e le borse europee (Esma). La vigilanza sulle agenzie di rating è affidata proprio da ieri all'Esma, mentre le autorità nazionali, che fino ad oggi sono state titolari in via transitoria di questi poteri, ne sono ora co-titolari. Per decenni le Agenzie di rating hanno operato sulla base di un'autoregolamentazione, rifiutando qualsiasi forma di vigilanza di tipo pubblicistico. Dopo la crisi dei subprime e di Lehman è iniziato un dibattito che ha portato fino all'approvazione di un nuovo regolamento europeo che introduce una sorveglianza più stretta sulle agenzie di rating, nonché la possibilità di indagare sul loro operato e infliggere multe. L'agenzia di rating non era stata tenera. Pur riconoscendo il valore positivo di alcune delle misure annunciate, ha ricordato al governo che dovrà rispondere con azioni aggiuntive a eventuali slittamenti della politica di bilancio. Per quanto riguarda l'outlook negativo (la previsione) ha ribadito che la valutazione «riflette i rischi al ribasso sul piano 2011-14 del governo di riduzione del debito». Questi rischi dipendono primariamente dalla crescita debole, stimata in media all'1,3% nel 2011-14, in secondo luogo, dal fatto che S&P ritiene che «il prolungato ingorgo politico possa contribuire a uno slittamento del bilancio». «Se uno o entrambi questi rischi dovessero materializzarsi - hanno spiegato gli analisti nella nota - il peso del debito pubblico potrebbe stagnare agli attuali livelli». In questo caso l'agenzia potrebbe abbassare i rating a breve e lungo temine. Fil. Cal.

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