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DKS torna libero

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Leaccuse contro di lui si sono indebolite. Una svolta. Un inferno durato 48 giorni durante i quali Dominique Strauss Kahn, uno degli uomini più potenti del Pianeta ha visto il suo ruolo frantumarsi per l'accusa di stupro. DKS ha dovuto dimettersi da direttore del Fmi e accantonare i propositi di sfidare Sarkozy per la corsa all'Eliseo del prossimo anno. Nell'udienza straordinaria che si è tenuta ieri alla Corte penale di Manhattan, sono stati revocati gli arresti domiciliari, restituita la cauzione di un milione di dollari in contanti e 5 milioni in bond, ma non gli è stato riconsegnato il passaporto. L'ex direttore dell'Fmi potrà quindi muoversi liberamente all'interno degli Stati Uniti, ma non potrà lasciare il Paese. Anche se la credibilità della cameriera che punta l'indice contro Strauss Kahn è stata messa in dubbio alla luce delle discrepanze rilevate e delle nuove prove emerse, le accuse mosse contro il politico francese non sono state modificate e dovrà quindi continuare a rispondere di tutti i capi di imputazione. La prossima udienza è stata fissata per il 18 luglio. Dominique Strauss Kahn era presente in aula, accompagnato dalla moglie, visibilmente rincuorato rispetto all'udienza precedente che lo aveva visto subire la conferma dell'arresto. E la svolta arriva a 48 ore dalla nomina della Lagarde a direttore del Fmi dal quale DKS si è dovuto dimettere. Le manette spettacolo non hanno premiato la polizia di New York. Lisa Friel, da 10 anni capo dell'Unità per i crimini sessuali della procura distrettuale di Manhattan, ha lasciato il suo incarico proprio nel giorno della clamorosa svolta nell'inchiesta più importante dell'«unità», quella, appunto, a carico dell'ex direttore del Fondo monetario internazionale, Dominque Strauss Kahn. Infatti dopo la presentazione delle prove «schiaccianti» contro il numero 1 del Fmi, le indagini successive hanno rivelato molte crepe della versione dell'accusatrice, la cameriera del Sofitel originaria della Guinea e sospetti su presunti legami con il narcotraffico. I primi dubbi sulle dichiarazioni della donna sono arrivati da un'intercettazione telefonica. Nafissatou Diallo, questo il nome della cameriera «Ofelia» di 32 anni, alta uno e ottanta, che ha denunciato Dominique Strauss Kahn, avrebbe discusso al telefono con un uomo sui possibili benefici derivanti dall'accusa di aggressione contro l'ex direttore del Fmi. La conversazione è stata registrata il giorno dopo l'arresto di DKS. L'interlocutore della donna, hanno scoperto gli investigatori, era stato arrestato con l'accusa di possesso di 180 chili di marijuana e sarebbe tra le persone che avrebbero depositato più volte denaro sul conto della cameriera negli ultimi due anni su conti aperti in Arizona, Georgia, New York e Pennsylvania. Cifre che si aggirano sui 100mila dollari. Tra l'altro, la polizia ha scoperto che la donna pagava, ogni mese, centinaia di dollari per cinque utenze telefoniche. La cameriera del Sofitel di Manhattan, originaria della Guinea, che ha accusato di aggressione sessuale l'ex direttore del Fondo Monetario Internazionale, Dominique Strauss Kahn, avrebbe mentito anche sulla sua richiesta di asilo. Le fonti giudiziarie hanno riferito l'esistenza di irregolarità nella domanda di asilo presentata dalla donna di 32 anni e madre di una figlia, giunta negli Stati Uniti nel 2002. Agli investigatori la donna ha detto che nella richiesta di asilo è registrato uno stupro e che lei aveva subito mutilazioni genitali. Ma le verifiche degli investigatori hanno portato a riscontri diversi. La difesa aveva assunto un esercito di investigatori privati per scavare nel passato dell'accusatrice. E soprattutto cercare di minare la sua credibilità anche su aspetti non collegati al caso specifico. Gli 007 hanno lavorato in Guinea – Paese d'origine della donna – e poi nel Bronx, dove lei viveva da alcuni mesi. E di recente, gli avvocati del politico francese avevano lasciato trapelare indiscrezioni sulla scarsa credibilità della ragazza. Giovedì i due sentieri si sono «incontrati». «Siamo convinti che sia stato compiuto un passo da giganti». Questo il primo commento dei legali di Dominique Strauss-Kahn, William Taylor e Benjamin Brafman, due principi del Foro, alla decisione della Corte penale di Manhattan di revocare gli arresti domiciliari all'ex direttore del Fmi. I due legali, visibilmente soddisfatti, si sono rivolti ai giornalisti all'uscita dal tribunale e si sono detti «felici per questa decisione», poi hanno avuto parole di grande stima per il giudice per il suo «coraggio» e per «l'indipendenza» dimostrata. meno conciliante il legale della cameriera che ha insinuato un conflitto di interessi. «Uno dei principali aiutanti del procuratore distrettuale è la moglie di uno degli avvocati di Dominique Strauss-Kahn», ha detto Kenneth Thompson, il legale della cameriera dell'albergo Sofitel di New York. In Francia la gauche torna a sperare. La svolta dell'inchiesta potrebbe rimescolare completamente le carte per la candidatura alle presidenziali francesi che vedevano DSK favorito prima del suo arresto a New York il 14 maggio.

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