«Sui processi civili servono interventi strutturali»
LaSesta Commissione del Csm è critica sulle misure individuate dal governo per smaltire l'arretrato nel settore civile, contenute nel ddl approvato a febbraio dal Consiglio dei ministri e ora trasfuse nella manovra finanziaria. I consiglieri del Csm apprezzano «lo sforzo» del governo di «individuare misure, anche processuali, funzionali a ridurre il contenzioso civile pendente». «Ma ancora una volta – notano – non risultano affrontate le due principali carenze strutturali del sistema, che costituiranno sempre un ostacolo insormontabile» all'attuazione del principio della ragionevole durata dei processi: cioè «le endemiche vacanze» degli organici della magistratura, («pari a 1.280 unità») e la «superata ed ormai inattuale geografia giudiziaria». Senza questi interventi strutturali – avvertono i consiglieri nel parere approvato all'unanimità, anche con il voto del laico del Pdl Nicolò Zanon – «non sembra possibile che i rimedi di volta in volta approntati dal legislatore possano rivelarsi risolutivi per il potenziamento della produttività del sistema giudiziario civile».