Alfano: il Pdl continuerà ad esistere
"Io non credo sia un atto di debolezza confessare in pubblico un'emozione. E per questo vi dico che sono molto, molto, emozionato". Sono queste le prime parole pronunciate da Angelino Alfano appena nominato segretario nazionale del Pdl dal Consiglio nazionale. "Questa mattina - ha raccontato - mio papà mi ha portato il fac simile, il santino della mia prima campagna elettorale, quella al consiglio provinciale di Agrigento nel '94. Era la primavera bellissima del '94 e io ero un ragazzo di 23 anni che aveva appena finito gli studi a Milano e si era ritrasferto per amore della sua terra in Sicilia. Vidi in tv un imprenditore che aveva il sole in tasca, sentì una musica straordinaria che emozionò milioni di italiani. Vedendo quell'uomo decisi unilateralmente di aderire a Forza Italia". "Oggi che sono su questo podio, ho la consapevolezza che altri avrebbero meritato più di me di starci al posto mio. E se qualcuno diciassette anni fa mi avesse chiesto "tu pensi di arrivare a quel podio", avrei risposto: non credo proprio". Ha detto il neo segretario del Pdl Angelino Alfano, nel discorso di insediamento alla guida del partito nel corso del Cn del Pdl. "Se mi chiedete se credo ancora in ciò in cui credevo, dal bipolarismo ala riforma dello Stato, dalla libertà dall'oppressione fiscale al leader con il sole in tasca, la risposta è ci credo con tutto me stesso, con tutta la forza di cui dispongo", ha aggiunto. "Che cosa abbiamo fatto noi in questi anni? - ha evidenziato Alfano - Siamo stati riformatori in tempo di crisi. Abbiamo fatto tutto quello che era possibile e che la crisi ci consentiva di fare. Questa è la verità. Questo è il periodo delle formiche e non delle cicale e noi ci siamo impegnati per fare tutto ciò che era possibile» per non far ricadere «sui nostri figli il peso di un paese al disastro». IL PDL CONTINUERA' AD ESISTERE Il Pdl continuerà ad esistere e l'elezione di Angelino Alfano a segretario politico è un nuovo inizio. Lo ha detto il ministro dela Giustizia parlando dal palco del Consiglio nazionale del partito che lo ha "incoronato" segretario. "Questo è un nuovo inizio - ha detto - ma prima di dare una risposta chi chiede che tipo di partito vorrei che noi fossimo voglio ringraziare i tre coordinatori Verdini, Bondi e La Russa, li ringrazio di cuore". Quindi Alfano ha ringraziato Claudio Scajola e Altero Matteoli. "A quelli che ritengono che il Cn non sia un organo legittimato e legittimante nessuna elezione - ha sottolineato Alfano - non sanno che qui ci sono circa 400 parlamentari della Repubblica, sindaci di città, di capoluogo, ci sono quelli che hanno i voti, qui sono rappresentati milioni di storie di cittadini che hanno votato per noi: a questo popolo vogliamo dare una certezza, che noi continueremo ad esserci, non perché ci siamo e ci saremo noi ma perché ci sono i nostri valori, valori che abbiamo inventato noi". BERLUSCONI VINCERA' NEL 2013 Abbiamo una prospettiva, quella del Ppe. Il Presidente ha parlato di questa come del suo testamento politico e della sua eredità politica, ha detto che questa vuole che sia la sua eredità. Dissento, non abbiamo nessuna fretta, abbiamo bisogno del suo sorriso, del suo entusiasmo e di credere che lei vincerà le politiche del 2013: non abbiamo bisogno e non abbiamo fretta né di lasciti, né di eredità". Lo ha detto il segretario del Pdl Angelino Alfano nel corso del Cn del partito. La platea su questo passaggio ha intonato un "Silvio, Silvio" che ha suscitato la commozione di Berlusconi. RESTITUIRO' AL PARTITO QUELLO CHE MI HA DATO "Noi abbiamo avuto tre fasi: Popolo della Libertà, Polo della Libertà, Casa della Libertà, mettendo sempre al centro i valori. Loro invece sono stati asinelli, margherite, ulivi, mettendo sempre animali e piante al posto dei valori...". Con una battuta sottolineata dai ripetuti applausi della platea, Angelino Alfano, neo segretario del Pdl, bacchetta la sinistra. "Chiedetevi -dice dal palco del Consiglio nazionale del partito- perchè non vanno mai oltre il loro riconoscersi nella Costituzione, perchè non parlano di valori. Perchè appena superano il recinto della Costituzione e individuano un valore di riferimento, si mettono a litigare". Alfano assicura: "Intendo restituire al mio partito gli onori, le gioie, le soddisfazioni che mi ha dato. Anche quando fui nominato ministro nel 2008 pensai che altri uomini e donne migliori di me lo avrebbero meritato. Ora varco il portone del ministero di Grazia e Giustizia con la stessa serenità con la quale vi entrai, grato per ciò che mi è stato dato e convinto di aver ben servito le istituzioni ed il partito", conclude il Guardasigilli.