Alberto e Charlene doppio "sì" da favola
Nozze da favola, frase fatta, trita e ritrita. Ma questa volta ritagliata proprio come il vestito da sposa sulla pelle di Charlene Wittstock che oggi e domani, con un interminabile doppio rito - prima civile, poi religioso - si unirà in matrimonio con Alberto di Monaco. Un sogno? Sì, come quello che pronuncerà due volte. Perché Charlene non era predestinata a regnare: nessun blasone, nessuna goccia di sangue blu, proprio come Kate Middleton sposa del principe William d'Inghilterra, neo duchessa di Cambridge. La prima, futura principessa Grimaldi, è figlia di un'allenatrice di nuoto sudafricana, la seconda discende da un minatore inglese. Salirà, forse un giorno, sul trono di Albione. Mentre Charlene, futura Altezza serenissima, diventerà sicuramente, molto presto, la prima dama del Principato. Oggi il matrimonio civile nella Salle du Trone di Palazzo Grimaldi, domani nel pomeriggio quello, en plein air, nella Cour d'Honneur. Due destini incrociati, quelli di Charlene e Kate. Due commoner entrate nella storia delle case regnanti d'Europa. Ultime, prime donne del gotha internazionale. Solo pochi mesi per la loro metamorfosi. Da crisalidi a splendide farfalle. Nessun ritocco per Charlene, sussurrano i ben informati, anche se il suo robusto fisico d'atleta, grazie a molto sport e una dieta equilibrata, si è come affinato, ingentilito. Il corpo di una mannequin dall'allure sofisticata, dallo sguardo penetrante. Ha puntato su uno stilista italiano, Charlene, Giorgio Armani, per i vestiti da gran sera e le cerimonie ufficiali, mentre ha scelto la maison svizzera Akris, per gli abitini da giorno. Colori neutri come il beige, il grigio, l'azzurro polvere per far risplendere il blu degli occhi, il biondo cenere dei capelli, l'incarnato chiarissimo. del volto. Michael Wittstock, padre di Charlene, ha confessato: «Nel Principato ho visto mia figlia trasformarsi, giorno dopo giorno, in principessa. E saranno in moltissimi a testimoniarlo: da Victoria Silvestedtae Naomi Campbell a Bernadette Chirac, da Giorgio Armani ad Andrea Bocelli, dall'ex tennista Nicola Pietrangeli all'ex ginnasta campionessa del mondo Nadia Comaneci, al tennista Jonas Bjorkman. Molti capi di Stato e teste coronate, insieme con grandi nomi del mondo dello sport, della moda e degli affari brinderanno insieme al matrimonio di Alberto II di Monaco, 53 anni, e dell'ex campionessa di nuoto Charlene Wittstock, venti di meno, nella splendida cornice di una Montecarlo che già ieri sera si presentava in tutto il suo sfarzo col grande concerto degli Eagles allo Stadio Louiss II: alle 22, l'esibizione ha aperto ufficialmente i festeggiamenti. L'Italia sarà rappresentata dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano. Una due giorni lunghissima quella degli sposi: oggi il rito civile nella sala del Trono di Palazzo Grimaldi (durata prevista 45 minuti). Al termine la coppia si affaccerà al balcone della Galleria degli Specchi per salutare la folla. Alberto e Charlene, quindi, scenderanno nella piazza davanti al Palazzo per partecipare al cocktail offerto alla popolazione. In onore della ex campionessa di nuoto, il rinfresco sarà preparato da cuochi sudafricani. Poi, dopo il buffet, si terrà una grande festa al porto con uno spettacolo futurista con luci e suoni - aperto a tutti - accompagnato dalla musica del francese Jean Michel Jarre. Domani, il matrimonio religioso verrà celebrato alle 17 dall'arcivescovo di Monaco, mons. Barsi nel cortile d'onore del Palazzo, alla presenza di 3.500 invitati. La cerimonia sarà trasmessa in diretta sui maxi schermi per il pubblico all'esterno. Durante il rito l'Orchestra Filarmonica di Montecarlo accompagnerà la funzione diretta da M.L.Foster, che eseguirà la Kronen Messe di Mozart, con i solisti Renè Fleming e Ivan Diego Flores. Infine l'Oratorio Liverpool di Paul McCartney, dove canterà Andrea Bocelli. Non solo Alberto e Charlene: oggi a sposarsi saranno anche la top model Kate Moss e il suo fidanzato, il leader della band The Kills, Jamie Hince. La modella celebre per il suo amore per gli eccessi finalmente si accasa, ma certo non in maniera tradizionale: per il dopo-nozze è prevista una festa di tre giorni, già soprannominata Moss-stock, in riferimento al festival di Woodstock del 1969.