Manovra: tasse su Suv, banche e gioco illegale
Et voilà. Dal cilindro del ministro dell'Economia Giulio Tremonti arriva la tassa che non scontenta nessuno. Nessuno degli onesti cittadini che a evadere non ci pensano neppure. Così lo Stato biscazziere non ci sta più a perdere una parte degli introiti legati al gioco illegale. E secondo una disposizione aggiunta ieri al testo della manovra, oggi al vaglio del Consiglio dei ministri, i Monopoli di Stato potranno calcolare e chiedere le imposte su scommesse e concorsi anche a chi raccoglie gioco senza autorizzazione statale. La base imponibile su cui si potrà calcolare l'imposta sarà la raccolta media della provincia in cui si trova il punto di gioco. Non è tutto. Arrivano nuovi balzelli su un altro capitolo caldo per gli italiani. Tutti. Si tratta dell'auto di grossa cilindrata e dei Suv, meglio identificati come Gipponi. Ebbene per queste è in arrivo una tassa che le colpirebbe insieme alle auto di cilindrata medio-alta (l'ipotesi è quella di un'addizionale sopra i 125 chilowatt). Una misura già proposta dal centrosinistra ma che fonti vicine al governo hanno ieri smentito. Non manca una tassa sulle attività finanziarie e che colpisce le attività di trading delle banche. Sulla finanza arriva il bollo sulle transazioni finanziarie (0,15%) e una tassa al 35% sull'attivo conseguito nelle gestioni di azioni. Per quanto riguarda le Regioni e gli enti locali spunterebbe un contributo per il biennio 2013-2014 di tutto rispetto: oltre 9 miliardi di euro. Si introduce però la norma che premia, di fatto risparmiandoli dai tagli, i Comuni virtuosi. Un contributo alla stretta generale sarà chiesto anche alla Rai il cui tetto massimo di spesa, nell'ambito del contratto di servizio, non potrà superare i ricavi da canone dell'anno precedente. Ancora non chiara, infine, la modulazione della riforma fiscale. PENSIONI, RITIRO GRADUALE PER LE DONNE Dopo le proteste anche della maggioranza il capitolo pensioni nella manovra è stato già riscritto. Si parla ora di una diluizione soft dell'età pensionabile delle donne che partirebbe dal 2020 e arriverebbe a regime solo 10 anni dopo. Solo alla fine di questa fase sarebbe raggiunto l'innalzamento a 65 anni dell'età per la pensione delle lavoratrici del settore privato. Questa dunque l'ipotesi che al momento sembra prevalere sulla possibilità, inizialmente esaminata, di avvio della riforma, sempre in modo graduale ma dal 2015. La misura non servirà per fare cassa ma avrà l'obiettivo di dare un segnale ai mercati e contemporaneamente uno spazio lungo di adeguamento (10-15 anni) che consenta alle lavoratrici un'adeguata programmazione. Tecnicamente, ma i dettagli potrebbero essere modificati, si prevederebbe lo scatto di un mese l'anno dal 2020 e, dopo cinque anni, un'accelerazione del ritmo di aumento dell'anzianità. Accantonata, invece, la possibilità di un aggravio sui contributi previdenziali dei lavoratori con contratto di collaborazione che, nelle prime simulazioni, sarebbero dovuti salire dal 26,7 al 33%. BANCHE, TRADING AZIONARIO TASSATO AL 35% Arriva la tassa sulle banche: si tratterà di una tassazione separata al 35% sull'attività di trading. L'aliquota del 35% si applicherà al risultato complessivo netto derivante dalla gestione delle attivita detenute per la negoziazione. Tranne i titoli di debito e le quote negli Organismi d'investimento collettivo di risparmio. La maggiorazione scatta a decorrere dal periodo d'imposta in corso alla data di entrata in vigore del decreto legge. Non solo. Ritorna il cosiddetto «fissato bollato» e cioè l'imposta di bollo sulle transazioni aventi a oggetto gli strumenti finanziari concluse nel territorio dello Stato attraverso banche e società di investimento. L'imposta non è però dovuta per le transazioni relative ai titoli di Stato come Bot e Bpt. Il valore della tassa da corrispondere è pari a un'aliquota dell'1,5 per mille sull'ammontare delle transazione. Obbligate a versare il riscosso sono banche e imprese di investimento per i contratti conclusi con il loro intervento ed è fatto divieto ai medesimi di traslare l'onere dell'imposta. BOLLO, SUPERTASSA SU SUV E GROSSE CILINDRATE Arriva la tassa sui Suv (Sport Utility Vehicles) e sulle auto più potenti, quelle con potenza che supera i 125 chilowatt. La norma era stata anticipata dallo stesso ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Già da quest'anno si introduce, secondo la bozza della manovra circolata ieri, un'addizionale annua erariale della tassa automobilistica per i veicoli di potenza superiore a 125 chilowatt. Non è ancora chiaro quanti euro dovranno essere pagati per ogni chilowatt eccedente i 125. Ma se non si paga arriverà una «multa» del 30% rispetto all'importo dovuto. I Suv sono interessati dalla misura fiscale perché normalmente hanno una cilindrata tra i 3000 cc e i 5000 cc. Pur essendo almeno nelle nuove versioni meno inquinanti ma sono presi di mira per le loro dimensioni superiori ai normali autoveicoli. In Italia sono conosciuti anche come Gipponi o Fuoristrada da città. La misura è stata proposta più volte negli anni passati anche da governi di centrosinistra ma è stata puntualmente ritirata. GIOCHI, SUPERENALOTTO UE E BINGO A DISTANZA Un Superenalotto europeo, nuove modalità di gioco del lotto, gare per l'allargamento della rete scommesse e delle slot machine con identificazione dei giocatori e via libera al poker nei circoli. La bozza di manovra delinea una nuova gara che ridisegnerà l'attuale mappatura di agenzie con una gara aperta a operatori italiani ed europei per l'assegnazione di 1.000 agenzie e 15 mila corner con una concessione che durerà nove anni. Per impedire l'accesso ai minori - dopo tre violazioni al divieto di gioco minorile scatta la revoca della concessione - come per i distributori automatici di sigarette, anche per giocare alle slot si dovrà inserire il codice fiscale o la tessera sanitaria. Per il poker dal vivo, le partite nei circoli privati e nelle sale dedicate, è previsto un bando di gara entro il prossimo 31 ottobre: 1.000 concessioni da nove anni con base d'asta da 100mila euro a chi è già operatore con autorizzazione statale. Nella manovra viene introdotto anche un nuovo «bingo a distanza» con un prelievo erariale al 10%. FISCO, SLITTA L'AUMENTO IVA NIENTE PUNTO IN PIÙ L'aumento di un punto percentuale dell'Iva sulle aliquote del 10 e del 20% non sarà inserito in manovra e non scatterà da subito. La norma non sarà nel decreto legge ma solo nel disegno di legge di riforma fiscale che quindi richiederà un'attuazione successiva. Intanto sempre in tema di fisco arrivano nuove disposizioni per le partite Ia. Quelle dormienti da tre anni possono chiedere sanatoria per la mancata dichiarazione di cessazione attività. L'attribuzione del numero di partita Iva viene revocato d'ufficio se il titolare non abbia esercitato attività da tre anni o non abbia presentato la dichiarazione annuale. Mentre chi non ha comunicato la fine dell'attività può sanare la violazione versando, entro 90 giorni, un importo pari alla sanzione minima prevista ridotto ad un quarto. Sempre in materia di iva viene escluso l'obbligo di comunicazione telematica delle operazioni effettuate nei confronti dei contribuenti non soggetti passivi, nel caso in cui venga usata carta di credito, di debito o prepagata. Infine, viene introdotta la fattura Iva semplificata per le attività di commercio al minuto nel caso d'importi non oltre i 100 euro.